Il Portogallo piange 62 vittime
Circa 1’500 pompieri sono tuttora all’opera nel centro del Portogallo per cercare di domare il gigantesco incendio che ha causato fin qui la morte di 62 persone. I vigili del fuoco hanno intanto ricevuto rinforzi da altri paesi europei.
Il rogo scoppiato sabato pomeriggio nelle foreste di Pedrogao Grande si sta propagando alle regioni vicine di Castelo Branco e Coimbra.
Il forte vento, la siccità e le temperature altissime – fino a 40 gradi – rendono molto complicato l’intervento dei vigili del fuoco.
“Come è potuto succedere?”, titola lunedì il Jornal de Noticias.
La polizia giudiziaria ha indicato di essere “riuscita a determinare che all’origine dell’incendio vi è stato un temporale secco”. Scartata così la pista criminale.
“Il nostro dolore è immenso, così come la nostra solidarietà con le famiglie delle vittime”, ha dichiarato domenica sera il presidente Marcelo Rebelo de Sousa.
L’ultimo bilancio ufficiale fa stato di 62 morti e 62 feriti. Le autorità non escludono però di trovare altre vittime nei villaggi accerchiati dai muri di fiamme.
Molte persone sono morte nelle loro automobili, intrappolate dalle fiamme mentre circolavano sabato sulla nazionale 236 tra Figueiro dos Vinhos e Castanheira de Pera.
Rinforzi europei
A sostegno dei pompieri portoghesi, sono giunti sul posto domenica quattro Canadair spagnoli e tre apparecchi francesi. Altri due aerei spagnoli e due italiani dovrebbero arrivare lunedì, così come dei rinforzi terrestri. L’aiuto avviene nell’ambito del meccanismo europeo di protezione civile, attivato su richiesta di Lisbona.
Il ministro degli esteri svizzero Didier Burkhalter ha dal canto suo indirizzato un messaggio all’omologo portoghese per esprimere la solidarietà della Confederazione.
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