Il contestato sistema di difesa contraerea Bodluv, accantonato nella scorsa primavera dal consigliere federale Guy Parmelin, è stato al centro di un’inchiesta su una presunta fuga di notizie ordinata dal capo dell’esercito André Blattmann che ha coinvolto il responsabile delle Forze aeree Aldo Schellenberg.
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tvsvizzera/spal in collaborazione con RSI
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L’indagine partita il mese d’aprile, secondo quanto hanno rivelato le testate Tages-Anzeiger e Bund, non avrebbe però accertato alcuna violazione del segreto d’ufficio, come era stato invece paventato in un primo momento.
La vicenda istruttoria non è comunque stata del tutto lineare. Il 15 aprile André Blattmann aveva chiesto alla Procura militare di avviare un’assunzione preliminare di prove contro ignoti in relazione a una presunta trasmissione, non conforme alle prescrizioni, di informazioni ottenute in ragione della carica. L’inchiesta approfondita che ne è seguita, secondo quanto ha precisato oggi il portavoce della giustizia militare Tobias Kühne, non ha però evidenziato alcuna violazione rilevante in merito.
Ma a riaprire il caso è intervenuta l’audizione resa in giugno da una persona, la cui identità non viene rivelata, nella quale veniva chiamato in causa il capo delle Forze aeree che avrebbe riferito informazioni confidenziali a soggetti non autorizzati. Per questo motivo André Blattmann aveva chiesto un’ulteriore verifica nei riguardi del suo stretto collaboratore.
Ma proprio ieri, sempre secondo quanto segnalato dal portavoce, sono stati presentati i risultati preliminari dell’indagine che hanno escluso condotte penalmente rilevanti da parte di militari. E a questo punto André Blattmann, che dal primo gennaio sarà sostituito da Philippe Rebord alla testa dell’esercito svizzero, ha deciso di archiviare l’inchiesta.
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