Hanno fatto il giro del mondo le raccapriccianti immagini delle vittime del raid aereo a Khan Sheikhun, nella provincia siriana nord-occidentale di Idib in cui sarebbero stati usati gas.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 4.4.2017)
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Non è ancora chiaro a chi appartengano i caccia che hanno colpito il centro abitato, tra cui un ospedale, uccidendo almeno 58 persone, tra cui 11 bambini. Un bilancio destinato fatalmente ad aggravarsi in considerazione degli oltre 160 feriti, alcuni dei quali versano in condizioni gravi.
I sospetti vanno all’aviazione di Bashar al-Assad ma nella regione in mano agli insorti qaedisti di Fatah al Sham (ex jihadisti del Fronte al Nusra) operano anche bombardieri russi.
Fonti dell’opposizione ritengono che sia stato impiegato il gas Sarin alla luce della sintomatologia riferita dai sanitari sul posto, che hanno registrato sulle vittime convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie e restringimento delle pupille.
Da parte loro le forze armate siriane fedeli al regime hanno dichiarato all’emittente panaraba al Jazira che non hanno usato armi chimiche, né lo faranno in futuro. Ma una presa di posizione ufficiale di Damasco non è ancora pervenuta.
Intanto la comunità internazionale ha espresso sdegno per la strage e si profila un’inchiesta su quanto avvenuto effettivamente a Khan Sheikhun. Per l’inviato speciale dell’ONU Staffan de Mistura “l’orribile attacco chimico è venuto dal cielo” e sulla strage ci sarà “una riunione del Consiglio di sicurezza per una chiara individuazione delle responsabilità”.
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