L’ambasciatore britannico presso l'Unione europea Tim Barrow ha consegnato al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk la lettera firmata ieri sera dalla premier inglese Theresa May con cui viene avviata la procedura di separazione del Regno Unito da Bruxelles.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 29.3.2017)
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Con l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona prendono avvio formalmente i negoziati che porteranno al divorzio dai Ventisette. Ma se le linee guida sono già state indicate nei mesi scorsi da Londra, molte sono le questioni aperte e in definitiva non è ancora chiaro se alla fine si attuerà lo scenario evocato della “hard Brexit”.
In particolare vanno ancora definite le eventuali modalità di partecipazione al mercato unico, lo status dei cittadini europei residenti in Gran Bretagna e viceversa e l’entità dei contributi pendenti.
Nel suo discorso alla Camera dei comuni di oggi, la premier Theresa May ha ribadito che il mercato comune è incompatibile con la volontà espressa dai britannici nel referendum dello scorso mese di giugno e che Londra si appresta a riprendere il pieno controllo dei suoi confini e della sua sovranità.
Ma nel contempo ha assicurato che Londra intende garantire “il più presto possibile i diritti dei cittadini europei” residenti nel paese.
Da parte sua Donald Tusk, per il quale ora si tratta di “minimizzare le incertezze per cittadini, imprese e Stati membri” provocate dalla decisione britannica, quella di oggi “non è una giornata felice”.
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Con l’attivazione dell’articolo 50, lo abbiamo detto, viene attivato formalmente il meccanismo che porterà il Regno Unito fuori dall’UE. Vediamo insieme, nella scheda, quali sono le tappe di questo processo che dovrebbe durare 700 giorni.
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