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Si voterà sulla libera circolazione delle persone

La libera circolazione delle persone tra Svizzera e Unione Europea sarà presto oggetto di voto popolare. L'iniziativa, lanciata dal partito populista Udc, ha infatti raccolto le firme necessarie.

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L’Udc ha raccolto le firme necessarie per inoltrare l’iniziativa ‘Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)’ che mira a porre fine alla libera circolazione delle persone tra Svizzera e Stati membri dell’Unione europea.

Secondo il presidente del partito democentrista, Albert Rösti, da metà gennaio sono state riunite 125’000 sottoscrizioni. Queste ultime devono essere ancora autenticate, “ma si può già dire: l’iniziativa c’è”, ha dichiarato Rösti in un’intervista pubblicata oggi dal Blick. L’Udc aveva tempo fino il 16 luglio 2019 per raccogliere le 100’000 firme necessarie.

Veloce raccolta delle firme 

Rösti si è detto sorpreso della rapidità con la quale le sottoscrizioni sono state raccolte: “l’iniziativa si è rivelata essere come qualcosa di scontato”. Secondo il presidente dell’Udc, la preoccupazione per i posti di lavoro ha fortemente mobilitato gli svizzeri soprattutto nelle regioni di frontiera come Ginevra, Ticino, Vaud e Basilea Città.

In pericolo gli accordi bilaterali Ue-Svizzera

Rösti ritiene che il testo non metta in pericolo l’insieme degli accordi bilaterali tra Svizzera e Ue, nonostante la “clausola ghigliottina” (se cade un accordo, cadono tutti). “Si tratta solo della libera circolazione delle persone”, ha insistito, sottolineando che tutti gli altri accordi sono nell’interesse dell’Ue e che potrebbero essere trovate soluzioni.

La libera circolazione delle persone provoca pressione sui salari svizzeri e difficoltà per i lavoratori più anziani sul mercato del lavoro. “A causa di essa una mano d’opera giovane e conveniente affluisce nel nostro Paese”, ha sottolineato Rösti. Ciò, a lungo termine, è dannoso per la prosperità, ha aggiunto.

E adesso?

Le firme raccolte dovranno essere depositate alla cancelleria federale che provvederà a verificarne numero e autenticità. Poi, se almeno 100 mila firme saranno convalidate, il parlamento di pronuncerà sull’iniziativa e darà il suo preavviso, così come il governo federale che a sua volta fisserà la data della votazione. Infine, il popolo si pronuncerà tramite voto. Essendo una cambiamento della Costituzione federale, l’iniziativa dovrà convincere più del 50% dei votanti ed essere accolta dalla maggioranza dei cantoni: la cosiddetta doppia maggioranza.

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