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Irritazione russa per la solidarietà di Berna a Kiev

Cassis e Lavrov al vertice internazionale di Ginevra del giugno scorso.
Cassis e Lavrov al vertice internazionale di Ginevra del giugno scorso. Keystone / Denis Balibouse

Disappunto dell'ambasciata russa per la presenza di Cassis alla manifestazione di sabato a Berna. Telefonata nel pomeriggio tra il presidente elvetico e Sergey Lavrov.

Sta creando tensioni diplomatiche la partecipazione del presidente della Confederazione Ignazio Cassis alla manifestazione di sostegno al popolo ucraino tenutasi sabato scorso a Berna che ha visto la presenza di oltre diecimila persone.

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Il consigliere federale, che aveva introdotto il collegamento video con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con cui aveva dialogato amichevolmente, aveva espresso solidarietà gli ucraini che aveva ringraziato per il coraggio con il quale stanno affrontando questa crisi – lottando per la democrazia, la libertà e la pace – e difendendo valori fondamentali che sono di tutti.

Nota dell’ambasciata russa

Un sostegno aperto che ha suscitato l’irritazione dell’ambasciata russa a Berna che in una nota ha fatto sapere che la partecipazione del Presidente della Confederazione alla manifestazione “non è passata inosservata da noi”, aggiungendo di avere “tempestivamente informato Mosca sulle dichiarazioni che sono state fatte” da Ignazio Cassis.

“Considerando il formato della manifestazione e il senso delle dichiarazioni fatte, – prosegue la presa di posizione firmata dal portavoce della rappresentanza diplomatica Vladimir Khoklov – reputiamo che l’iscrizione della Svizzera nella lista dei paesi ostili alla Russia sia completamente giustificata”. 

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Ma la Svizzera, ha precisato alla Radiotelevisione svizzera Rsi lo stesso Ignazio Cassis, “è stata messa sulla lista quando ha adottato le sanzioni dell’UE, quindi il fatto era già stato compiuto”.

Il consigliere federale ticinese ha aggiunto di essere perfettamente consapevole che “non sarebbe piaciuta alla Russia” la sua presenza alla manifestazione ma “gli obblighi diplomatici fanno sì che, se un presidente di un Paese democratico e amico bussa alla porta, la si apre e lo si accoglie”.

Telefonata Cassis-Lavrov

Nel pomeriggio Ignazio Cassis, che nei giorni scorsi si era recato in Polonia e Moldavia per verificare di persona la gestione degli aiuti agli sfollati in fuga dalla guerra, ha poi avuto un colloquio telefonico con l’omologo russo Sergej Lavrov.

Ma da quello che è filtrato i due ministri degli Esteri hanno discusso essenzialmente della crisi umanitaria in Ucraina e delle iniziative diplomatiche in corso sulla situazione nell’Europa dell’Est. In proposito Ignazio Cassis non si è sbilanciato su un possibile ruolo di mediazione della Confederazione nel conflitto ucraino.

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