Il padiglione di Israele sorge all’incrocio tra cardo e decumano.
Il campo coltivato che riveste la copertura inclinata non passa inosservato, integrandosi con le immagini del megaschermo che suggestionano con la natura e le bellezze del paese. Se di giorno colpisce, l’effetto caleidoscopico di sera abbaglia attraendo l’attenzione di chiunque passi davanti.
Il percorso è centrato sulla figura della bellissima Morana Tias che accompagna virtualmente i visitatori in tre ambienti distinti. L’attrice li accoglie in un siparietto iniziale con un attore reale, ricordando non solo le peculiarità locali, ma anche che Israele è l’unico stato che nel XX secolo ha aumentato il proprio patrimonio boschivo.
Nella prima sala, le gradinate fronteggiano lo schermo dove la storia di una famiglia di agricoltori mostra l’integrazione tra la caparbietà delle vecchie generazioni e l’innovazione di quelle recenti, grazie alle quali si è diffusa l’irrigazione a goccia che oggi permette di coltivare perfino nelle zone più aride.
Nello spazio successivo, Morana racconta, attraverso le immagini proiettate su una cupola, come la tecnologia sviluppata nei campi e nei laboratori israeliani sia impegnata ad aiutare l’agricoltura di tutto il mondo. Al termine dei programmi, l’area picnic con i cesti in paglia intrecciata permette al pubblico di assaggiare specialità Kosher.
Nell’essenzialità della costruzione, l’unico neo del progettista è quello di non aver pensato una tettoia per proteggere il pubblico in attesa dal sole e dalle intemperie. Peccato per un padiglione che, per forme e contenuti , è sicuramente tra i più attinenti ai temi di Expo2015.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Kuwait. Le vele e una cascata non bastano
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Kuwait si presenta a Expo con uno dei padiglioni più appariscenti, riconoscibile per le grandi vele bianche che filtrano l’ingresso dal braccio maggiore del decumano. Il fondo sabbioso ha il merito di trasportare subito il visitatore in suggestioni lontane, confermate dalla cascata d’acqua e dal volo del falco che si vive nella cupola che…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione della Thailandia sorge a metà del braccio lungo del decumano di Expo. Si distingue per i draghi che lo fronteggiano, con la passerella che si innalza verso il centro della costruzione dove inizia il percorso multimediale. Il tracciato affianca due elementi tradizionali del mondo di quello che era l’antico regno del Siam: il…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione svizzero si distingue per le 4 torri che sorgono sul ramo corto del decumano. Riconosco che esternamente non è una delle costruzioni più appariscenti per forme e colori. E, forse, la spianata in asfalto all’ingresso dell’area si poteva limitare. Però è il padiglione che in tutta l’Expo meglio centra il concetto della sostenibilità…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il padiglione tedesco a Expo, è uno dei più facilmente riconoscibili per l’originale combinazione tra legno e vele bianche che rimandano più ad ambienti marini che alla cornice montuosa che circonda Milano nelle giornate terse. Sorge sul ramo corto del viale principale, il cardo, e si apre al visitatore con la rampa slanciata che sale…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.