James Bond compie 90 anni
Nato l'11 novembre 1924, l'agente segreto di Sua Maestà più famoso al mondo entra però in società solo nel 1953 con Casino Royale
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Auguri 007
Tanti auguri James Bond! L’agente segreto di Sua Maestà più famoso al mondo compie ben 90 anni e il suo fascino (letterario-cinematografico) non accenna assolutamente ad invecchiare. Nonostante l’ingresso in società del famoso 007 britannico, creato dalla penna di Ian Fleming, sia datato solo 1953, con la pubblicazione del primo romanzo della serie (“Casino Royale”), lo scrittore nei diversi libri ci ha praticamente fatto conoscere tutto (o quasi) di Bond: dove abita, che auto guida, le donne che preferisce, i cibi e i vini che ama, dove acquista i suoi abiti e persino il tabacco che fuma. E quindi ci ha fatto conoscere anche la data di nascita dell’agente inglese: infatti nel punultimo romanzo firmato da Fleming e intitolato “Si vive solo due volte”, viene riportato nientemeno che… il necrologio scritto da sir Miles Messervy, ovvero M, il direttore del SIS Secret Intelligence Service. Da questo necrologio (scritto da M che riteneva ormai Bond morto…) si evince che 007 è nato apunto l’11 novembre 1924. Dunque, l’agente segreto con “licenza di uccidere” compie 90 anni.
Festa a Milano
Ma come festeggiare? Ci hanno pensato alcuni appassionati che hanno organizzato a Milano tutta una serie di eventi, dal titolo ZeroZerosetteFest, ovvero 90 ma non li dimostra. Ossia un festival, una rassegna di eventi tra proiezioni, mostre e degustazioni, per celebrare come si deve un mito inossidabile. Un mito unico nel suo genere, protagonista di 15 romanzi firmati da Ian Fleming tra il 1953 e il 1965, altri 34 romanzi firmati da autori diversi tra il 1968 e il 2013). Un mito portato sullo schermo in ben 23 film ufficiali (più uno, il Bond numero 24, in preparazione in questi mesi, sempre con Daniel Craig!), e da altri 3 film “fuori serie”.
Nuova pubblicazione
L’occasione di questo ZeroZerosetteFest è stata anche di leggere un nuovo libro sul mito Bond, “Agente di Sua Maestà” di Ego Edizioni, e di scoprire una delle più grandi collezioni al mondo di “gadgets bondiani”, una raccolta di oltre 6 mila pezzi radunata in un hotel di Milano (l’Admiral) dal suo proprietario, Edward Coffrini Dell’Orto. C’è di tutto e di più, foto, modellini di auto, navi, action figures, carte e cartoline, pistole e lanciarazzi, mitra e cappelli, vestiti e orologi, diavolerie tecniche e oggetti strani arrivati direttamente dai set dei film.
Tutto Bond
Si narra che questa straordinaria raccolta cominciò tanti, tanti anni fa con un modellino della famosa Aston Martin DB5 usata da Bond nei primi film della serie (quella in cui 007 era l’attore Sean Connery). Un modellino rotto e che richiese mille peripezie per essere ricostruito, sino a diventare una sorta di “Numero 1” della collezione, via via sempre più grande. Da allora la passione è diventata mania, e la caccia agli oggetti ha rubato ogni minuto della vita di Edward Coffrini Dell’Orto. Che oggi ha portato la sua sfrenata passione per James Bond dentro lo stesso hotel. Un dettaglio che si capisce, oltre che dalle stanze a “tema bondiano”, anche dal bar dello stesso hotel, una sorta di Bond Point. Dove si può bere il vodka Martini di Bond (shakerato, non mescolato, e composto da due parti di Dry Martini e otto di Vodka), ma anche il Vesper di “Casino Royale”, lo Stinger, il Sazerac, il Pink Gin e quelli n po’ strani e a richiesta come il Bullshot, fatto nientemeno che con…. il brodo di gallina.
L’Hotel Admiral di Milano però è anche la sede dello 007 Club, il primo e unico in Italia. Conta quasi 400 iscritti (molte le donne) ed è stato fondato naturalmente dal proprietario dello stesso hotel e da Andrea Carlo Cappi, in arte anche Francois Torrent, scrittore e traduttore ufficiale di tutti i romanzi di Bond in italiano. Inutile dire che tutte le tessere di questo strano club iniziano per 00…..
E se si dovesse scegliere una battuta storica di James Bond, quale si dovrebbe scegliere? Per gli appassionati, la gara è vinta da questa: “Vino rosso con il pesce. Dovevo capirlo da questo!”, detta dal mitico Sean Connery.
Claudio Moschin
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