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“Un’Europa più forte, più unita, più democratica”

Nel discorso annuale pronunciato davanti al Parlamento europeo di Strasburgo, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha presentato un programma ambizioso e la sua visione del futuro di un’Unione “che ha di nuovo il vento in poppa”.

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È un Jean-Claude Juncker ottimista quello presentatosi mercoledì nell’emiciclo di Strasburgo: la “crisi esistenziale” evocata un anno fa ha lasciato il posto ha un’Europa in crescita, dove la disoccupazione regredisce e i flussi migratori sembrano essere sotto controllo.

“Abbiamo ormai una finestra di opportunità, ma questa non resterà per sempre aperta”, ha sottolineato il lussemburghese.

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La costruzione di “un’Europa più forte e più unita” passa dal rafforzamento della sua forza commerciale e nello stesso tempo dall’instaurazione di un quadro europeo per il controllo degli investimenti stranieri – in primis quelli cinesi – al fine di proteggere i settori strategici.

Per quanto concerne gli aspetti istituzionali, il presidente della Commissione ha sostenuto l’idea di un super ministro delle finanze e dell’economia e si è detto convinto che, a termine, l’euro sarà adottato da quasi tutti i paesi membri. Inoltre ha proposto di fondere le cariche di presidente della Commissione e di presidente del Consiglio europeo. “L’Europa sarebbe più facile da capire se ci fosse un solo capitano a guidare la nave”, ha dichiarato.

Sulla crisi migratoria, Juncker ha reso omaggio all’Italia per il suo “instancabile e nobile lavoro” e ha insistito sulla necessità di migliorare il sistema per rinviare nel loro paese quei migranti che non hanno diritto allo statuto di rifugiato, rafforzando nel contempo le vie d’immigrazione legale verso l’UE.

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