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L’ambasciatore russo commemora il 9 maggio in un cimitero di Basilea

militari depongono una corona di fiori
Quest'anno la manifestazione al cimitero Hörnli di Basilea si è svolta in forma quasi privata (foto postata sul conto twitter dell'ambasciata russa in Svizzera). Ambasciata russa in Svizzera

Quest'anno la maggior parte delle commemorazioni del Giorno della Vittoria organizzate in Svizzera sono state annullate. Ma non a Basilea, dove alcuni russe e russi si sono riuniti al cimitero dell'Hörnli.

Erano alcune dozzine, forse un centinaio le persone che hanno partecipato lunedì mattina alla celebrazione organizzata al cimitero nella periferia di Basilea, dove sono sepolti 23 soldati sovietici morti in Svizzera dopo essere fuggiti dai lager della Germania nazista.

Alla cerimonia hanno preso parte alcuni rappresentati ufficiali delle autorità russe, tra cui l’ambasciatore in Svizzera Serghei Garmonin, e di altre rappresentanze diplomatiche. Assente la Svizzera.

Quest’anno però la commemorazione della vittoria sul nazismo si è svolta in modo più confidenziale. Le autorità di Basilea hanno autorizzato la manifestazione, ma senza pubblico. I mass media sono stati tenuti lontani e tutti gli ingressi al cimitero sono stati bloccati dalla polizia mentre i vari consoli e gli ospiti rendevano omaggio al monumento.

Una volta riaperte le porte, un piccolo gruppo di cittadini russi ha potuto a sua volta rendere omaggio ai caduti.

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Di tutt’altre dimensioni naturalmente le commemorazioni organizzate a Mosca, dove si è svolta la tradizionale parata.

Chi si aspettava dichiarazioni importanti sulla guerra in Ucraina da parte di Vladimir Putin, come una dichiarazione di guerra ufficiale o la chiamata alle armi, si è però dovuto ricredere. Il presidente russo si è limitato in sostanza a ripetere il mantra del Cremlino sulle ragioni che hanno spinto la Russia alla guerra. Con un’unica novità: l’accenno alle vittime russe del conflitto in corso, un tema affrontato pubblicamente per la prima volta.

Nei servizi del Telegiornale, le commemorazioni a Mosca, l’analisi del giornalista Yurii Colombo e il significato della giornata del 9 maggio.

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