“L’archivio svizzero deve tornare a Salerno”
Storia delle Manifatture cotoniere meridionali, nate grazie all'intraprendenza di David Vonwiller che lasciò San Gallo per trovare fortuna a sud di Napoli.
All’inizio dell’Ottocento David Vonwiller lasciò la sua San Gallo per trasferirsi a Napoli e cercare fortuna. La trovò pochi chilometri più a Sud, a Salerno, dove installò il primo cotonificio moderno del Meridione d’Italia. A lui, nel corso degli anni, si unirono diversi connazionali: prima Friedrich Albert Wenner e poi Karl Schlepfer.
Inizia così la grande avventura industriale svizzera nel salernitano che porterà alla costituzione delle Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM).
Di quell’avventura – terminata per gli svizzeri durante la Prima Guerra Mondiale – resta poco: il complesso industriale è stato trasformato in un centro commerciale, altri stabilimenti sono stati distrutti e trasformati in garage pubblici. Resta una chiesetta, un cimitero e una palazzina in stile liberty.
E poi c’è l’archivio, un enorme archivio: 600 casse che contengono più di un secolo e mezzo di storia e che al momento si trovano depositate ad Avellino.
Un archivio privato che i salernitani vorrebbero tornasse in città. “L’obiettivo – spiega il sindaco di Pellezzano e consigliere provinciale alla cultura Francesco Morra – è quello di creare un museo dell’industria tessile salernitana così da mettere in risalto e mostrare al pubblico lo straordinario archivio delle MCM”.
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