Le tariffe per viaggiare con i trasporti pubblici in Svizzera sono aumentate troppo e in un momento sbagliato, secondo la Fondazione per la protezione dei consumatori SKS.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
L’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici in Svizzera penalizza la clientela più fedele, ossia i pendolari, e arriva nel momento sbagliato. È la critica formulata dalla Fondazione per la protezione dei consumatori (Konsumentenschutz, SKS), secondo cui simili aumenti non hanno nulla di solidale come affermato da Alliance SwissPass.
Lo stesso aumento di prezzo non è infatti previsto per chi viaggia in prima classe, si legge in una nota diffusa martedì. Oltre a ciò, sebbene sia vero che il trasporto pubblico debba essere finanziato anche da chi ne usufruisce, il momento scelto per ritoccare i prezzi è estremamente sfavorevole a causa dell’inflazione.
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Il fatto poi che l’abbonamento generale di seconda classe costi oltre 4’000 franchi è controproducente per la protezione del clima poiché molte persone preferiranno muoversi in automobile. Oltre a ciò, tenuto conto anche delle ripercussioni negative causate dalla pandemia, molte più persone dovrebbero poter utilizzare i mezzi pubblici: con questi incrementi di prezzo si rischia di ottenere l’effetto contrario, aggiunge SKS.
Per l’associazione traffico e ambiente (ATA) l’incremento dei prezzi è comprensibile alla luce dell’inflazione in crescita. Tuttavia giudica insostenibili i tagli del Consiglio federale al trasporto regionale e al fondo per l’infrastruttura ferroviaria. Secondo l’ATA, questa politica di austerità non farà che rallentare lo sviluppo della ferrovia, innescando una spirale dei prezzi e riducendo l’offerta di servizi.
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