L’esercito svizzero vuole attirare più donne
Nella Confederazione meno di un militare su cento è una donna. Una proporzione nettamente inferiore rispetto a molti Paesi occidentali e che la ministra della difesa Viola Amherd vorrebbe incrementare.
In Svizzera l’obbligo di leva vale solo per gli uomini. Le donne sono esentate dal servizio militare, ma sin dal 1939 hanno potuto arruolarsi su base volontaria nel Servizio complementare femminileCollegamento esterno. È però solo dalla fine degli anni Novanta e dall’inizio del Duemila, con le riforme Esercito 95 ed Esercito XXI, che hanno ottenuto il diritto di accedere a tutte le funzioni dell’esercito, con la stessa durata di servizio e lo stesso armamento degli uomini.
Un paio di centinaia all’anno
Dalle 52 donne che avevano effettuato la scuola reclute nel 1995, il numero è cresciuto con una certa regolarità, ma il servizio femminile non è mai veramente decollato. Negli ultimi anni, sono circa 200 le donne che in media si arruolano e la loro proporzione è appena dello 0,9%.
Il Dipartimento della difesa ha più volte sottolineato la sua volontà di aumentare gli effettivi femminili e lunedì, in occasione della Giornata internazionale delle donne, la consigliera federale Viola Amherd ha ribadito questo obiettivo.
Nel rapporto del gruppo di lavoro “Donne nell’esercito”, pubblicato oggi, sono proposte diverse misure per rendere più attraente il servizio militare. Una di queste prevede la creazione di un servizio per le donne, precisa il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Gli obiettivi di questa unità saranno di coordinare le varie attività nel campo della promozione delle donne nelle forze armate e di essere il punto di contatto per tutte le questioni relative alla parità.
Inoltre, la conciliazione tra servizio militare, lavoro, formazione e famiglia dovrebbe essere incoraggiata attraverso misure di comunicazione e informazione. Il personale militare professionale dovrebbe avere l’opportunità di lavorare a tempo parziale e va chiarita la questione del sostegno per la custodia dei figli.
I quadri devono anche essere formati per affrontare questioni come la discriminazione, il genere e la violenza e per identificare gli abusi tempestivamente in modo da poter reagire in modo appropriato. Per quanto riguarda gli alloggi, i lavori di ristrutturazione o di costruzione devono garantire che i locali per le donne soldato siano adattati ai loro bisogni, pur essendo di qualità equivalente a quelli maschili.
Svizzera in ritardo
Rispetto ad altri Paesi occidentali, la Svizzera è molto in ritardo per quanto riguarda la proporzione di donne nell’esercito.
Senza tener conto di Israele – uno dei pochi Stati che contempla un obbligo di servizio militare per le donne e dove la quota femminile nell’esercito è di oltre il 30% – la maggior parte dei Paesi europei hanno percentuali ben più alte di quella svizzera.
In Francia, ad esempio, circa il 15% degli effettivi era composto di donne, stando a questo articoloCollegamento esterno del Ministero della difesa francese. In Germania, Spagna e Regno Unito, la proporzione è di circa il 10%. Più in basso l’Italia, con il 4%.
Negli Stati Uniti, invece, quasi un militare su cinque è una donna. Dal 2013, negli USA non vi è più nessun campo riservato esclusivamente agli uomini e le donne possono occupare qualsiasi posizione, anche entrare a far parte di truppe d’élite come i Rangers o i Navy Seals.
tvsvizzera.it/mar/ats
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