L’Italia fuori Palazzo Italia
di Stefano Paolo Giussani
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Expo, l’Italia fuori Palazzo Italia
C’è un’Italia anche fuori da Palazzo Italia a Expo2015. Il fulcro del Bel Paese è sul Cardo, dove le regioni si alternano per raccontarsi e presentare la loro idea sul cibo. Non tutte ci riescono, vuoi per la limitata presenza nel tempo e vuoi per la distrazione di argomenti più legati all’artigianato. Chi ha centrato nel segno è forse lo stand dell’Alto Adige che, invece, ha scelto di essere presente per tutti i sei mesi. Al piano terra si possono assaggiare le pietanze della tradizione, mentre un gioco di passerelle sospese su tronchi veri porta il pubblico a una passeggiata aerea sulle vele. Da qui si gode anche la vista sull’albero della vita. Con il disegno a richiamare il motivo grafico di Piazza del Campidoglio a Roma, la struttura simbolo di Expo troneggia all’estremo del cardo. La presenza è scenografica, ma l’effetto è più vicino a quello di un grosso parco giochi.
Delusione lombarda e buon vino
Molto deludente lo spazio della Lombardia. Poteva essere un campionario di motivi per scoprire la regione ospite di Expo con i suoi magnifici paesaggi, invece si è ridotta a un cubo con delle rose camune che farebbero onore a un gay pride. Non bastano le quattro poltrone con la realtà virtuale dei siti Unesco che forse sono già conosciuti. Vien da chiedersi che fine abbiano fatto la ricchezza gastronomica e la biodiversità della regione più ricca d’Italia.
Rende un po’ di giustizia alla terra degli Sforza l’imperdibile padiglione del vino, non tanto per le curate scenografie che celebrano il nettare di Bacco, quanto per la possibilità di degustare praticamente tutte le Doc e le Docg, oltre che della regione, anche della penisola. A 10 euro si forniscono un calice e un buono per tre degustazioni, da effettuare accompagnati da sommelier.
La biodiversità italiana
Chiude la presenza italiana il giardino e i ristoranti regionali a metà del braccio lungo del Decumano. La visione illuminata di Oscar Farinetti, patron di Eataly, ha radunato un’offerta di sapori difficilmente riscontrabile altrove. La biodiversità del cibo italiano è accompagnata dalla mostra allestita da Vittorio Sgarbi. Si mangia così tra le opere e il patrimonio umanistico radunato dal critico d’arte più famoso d’Italia. Non tutto piace, ma si sa, i gusti sono gusti.
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