È la prima volta che un partito elvetico ha aperto la sua campagna per le elezioni in una pista di ghiaccio o in uno stadio.
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Keystone-ATS/TVS-tins
Circa 4’000 persone hanno partecipato sabato al lancio in grande stile della campagna elettorale dell’Unione di Centro (UDS, destra sovranista) alla Swiss Life Arena di Zurigo. Ring di segatura come in un festival di lotta svizzera, campanari e persino pastori friburghesi che intonano un entusiasmante canto dei vaccai: l’UDC non ha lesinato sui simboli per lanciare la sua campagna per le elezioni federali.
Lo show politico è stato condotto da una star della Svizzera tedesca, Roman Kilchsberger, presentatore delle serate di Champions League su Blue Sport ed ex conduttore del programma Donnschtig Jass sulla Radiotelevisione pubblica svizzera di lingua tedesca SRF.
L’ex consigliere federale Christoph Blocher e sua figlia, la consigliera nazionale Magdalene Martullo-Blocher (GR), hanno fatto la loro entrata in scena su un carro di fieno. Padre e figlia hanno espresso il desiderio che il più gran numero possibile di rappresentanti dell’UDC vengano eletti in Consiglio nazionale, la Camera bassa del Parlamento federale elvetico.
Nel suo discorso dal ring di segatura, l’ex consigliere federale Ueli Maurer ha espresso preoccupazione per la “sua Svizzera”. “Non voglio vederla distrutta”, ha dichiarato. A suo avviso, l’immigrazione è responsabile di quasi tutti i problemi del Paese, dalla carenza di manodopera qualificata alla crisi degli alloggi.
L’attuale consigliere federale Albert Rösti ha invece ribadito l’importanza della neutralità, sottolineando che ancora oggi ci sono pressioni dall’estero. Ha invitato i presenti a impegnarsi per la sicurezza e la libertà.
“No a una Svizzera da dieci milioni di abitanti”
Il presidente dell’UDC Marco Chiesa ha raccontato il tipo di Svizzera che non vuole: quella da dieci milioni di abitanti e quella con “10’000 nuovi richiedenti l’asilo ogni anno”. I democentristi vogliono poter “decidere chi viene in Svizzera”, ha continuato il ticinese, guadagnandosi un applauso.
Da parte sua, Esther Friedli, consigliera agli Stati sangallese, si è opposta alla “follia del woke”, che prende “forme sempre più grottesche”. Al contrario, l’UDC si impegna affinché “i ragazzi possano essere ragazzi e le ragazze possano essere ragazze”, ha affermato. Anche i consiglieri federali Guy Parmelin e Albert Rösti hanno fatto brevi apparizioni. Ma a ricevere il maggior numero di applausi è stato senza dubbio il consigliere nazionale uscente zurighese e giornalista Roger Köppel.
Köppel si è descritto come “l’UDC più atipico”; i suoi nonni erano socialdemocratici e suo padre era membro del PPD, il Partito Popolare Democratico svizzero. Lui stesso un tempo portava i capelli fino alle spalle e ha lavorato per il quotidiano Tages-Anzeiger, una testata considerata vicina al centro-sinistra. Tuttavia, ha detto, l’UDC è riuscito a convincerlo. Alla fine della kermesse, i circa 600 fra candidati e candidate del partito hanno sfilato nell’arena, in gruppi divisi per cantone di appartenenza.
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