L’ultimo saluto al sindaco Marco Borradori
Lo stadio di Lugano ha accolto una folla commossa che ha partecipato oggi ai funerali del sindaco, stroncato la settimana scorsa da un infarto.
È sotto lo sguardo ancora attonito di circa 2’500 persone – tutti quelli che hanno voluto salutare un’ultima volta Marco Borradori – che il feretro del sindaco di Lugano ha fatto il suo ingresso questa mattina allo stadio di Cornaredo.
Oltre ai molti cittadini della città e alla famiglia, al funerale di Borradori hanno partecipato anche tanti volti della società a della politica comunale, cantonale e nazionale. A portare il messaggio di cordoglio delle autorità federali è stato il consigliere federale ticinese e capo del Dipartimento degli Affari esteri Ignazio Cassis, che ha ricordato la lunga carriera politica di Borradori – coltivata con grande passione – iniziata con l’elezione al Consiglio nazionale nel 1991.
A seguire è intervenuto il consigliere di Stato Norman Gobbi, collega di partito di Borradori, che ha ricapitolato la lunga esperienza politica che il sindaco ha avuto nel Governo cantonale, durata 18 anni.
Parole toccanti sono inoltre state pronunciate dal giornalista Andrea Leoni, amico del defunto, che ha ricordato il difficile periodo vissuto negli ultimi mesi dal sindaco a causa di una polemica cittadina legata alla demolizione di un edificio pubblico. Lo sgombero e l’abbattimento del centro autogestito Molino di Lugano è infatti avvenuta nel bel mezzo di una notte di fine maggio e un’inchiesta penale (attualmente in corso) dovrà stabilire se la procedura seguita dalle autorità è stata legittima oppure no.
“La coscienza mi impone di non tacere che gli ultimi mesi di Marco Borradori sono stati quelli di un uomo ferito”, ha detto Leoni. “Credo proprio di non meritarmelo, mi hai ripetuto per tutta l’estate”, ha aggiunto il giornalista.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.