Il gestore patrimoniale con sede a Zurigo ha registrato nel primo semestre del 2023 risultati positivi. Sostiene di aver beneficiato della fusione d'emergenza tra UBS e Credit Suisse.
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AWP/Reuters/tvsvizzera-it_tins
La banca ha dichiarato di aver incrementato gli utili netti del 18% nell’ultimo anno, portandoli a 531,4 milioni di franchi svizzeri. Questo grazie soprattutto all’aumento dei tassi d’interesse.
Tuttavia, la banca ha superato le aspettative anche per quanto riguarda la raccolta netta di fondi, che ha raggiunto i 7,1 miliardi di franchi svizzeri nel corso dell’anno. Il patrimonio totale in gestione a fine giugno 2023 ammonta a 441 miliardi di franchi, con un aumento del 4% rispetto a dicembre 2022.
Le cifre segnano un cambiamento rispetto al magro aumento dell’1% degli attivi annunciato a maggio, che aveva portato al crollo del prezzo delle azioni della banca.
L’amministratore delegato di Julius Baer, Philipp Rickenbacher, ha dichiarato che la banca è stata in grado di trarre vantaggio dalla situazione in cui si trovano le concorrenti UBS e Credit Suisse, che si sono fuse all’inizio di quest’anno dopo lo spettacolare quasi-collasso di quest’ultima.
Tuttavia, Rickenbacher non ha precisato quanto dei nuovi afflussi provenga da ex clienti delle due banche. Il nuovo denaro proviene da “varie fonti”, ha detto.
Rickenbacher ha confermato che la banca ha assunto personale e consulenti finanziari sia da UBS che da Credit Suisse; l’influenza di questi nuovi dipendenti si manifesterà nei prossimi anni, ha detto Rickenbacher.
Il mese scorso Bloomberg ha riferito che UBS intende tagliare più della metà dei 45’000 dipendenti del Credit Suisse a partire dal mese prossimo.
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