La Banca nazionale svizzera lascia i tassi invariati
Giovedì la Banca nazionale svizzera (BNS) ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento all'1,75%, contro le attese degli analisti per un aumento di un quarto di punto.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS, Keystone-SDA
Dopo cinque interventi verso l’alto nel giro di un anno, la Banca nazionale svizzera (BNS) si prende una pausa e mantiene per ora invariato il suo tasso guida all’1,75%, ma non esclude un nuovo inasprimento per garantire la stabilità dei prezzi a medio termine.
L’istituto osserverà attentamente l’evoluzione dell’inflazione nei prossimi mesi, viene sottolineato nell’esame trimestrale della situazione economica e monetaria pubblicato giovedì. Negli ultimi mesi l’inflazione è ulteriormente diminuit, collocandosi in agosto all’1,6%, grazie soprattutto al minor rincaro dei beni e servizi importati. Complessivamente nel terzo trimestre dovrebbe attestarsi all’1,7%, e nel quarto al 2%.
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Per l’intero anno – così come per il prossimo – l’inflazione è però sempre attesa al 2,2%, quindi al di sopra dell’obiettivo di un rincaro compreso tra lo 0 e il 2%. Per il 2025 è stata invece rivista al ribasso all’1,9%, rientrando di misura nell’area di stabilità dei prezzi. Ciò per effetto del rallentamento congiunturale e di una lieve contrazione della pressione inflazionistica proveniente dall’estero, spiega la BNS.
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L’istituto ha anche confermato le sue previsioni precedenti sull’andamento del prodotto interno lordo (PIL), che dovrebbe salire “di circa l’1%” quest’anno. Dopo aver ristagnato nel secondo trimestre, nella seconda metà dell’anno la crescita rimarrà probabilmente debole. Ad avere un effetto frenante, viene spiegato, sono la domanda estera contenuta, le perdite di potere d’acquisto dovute all’inflazione e le condizioni di finanziamento più restrittive.
In questo contesto la disoccupazione registrerà presumibilmente ancora un lieve incremento e il grado di utilizzo delle capacità produttive dovrebbe diminuire leggermente. Infine, la BNS constata che nel mercato ipotecario e immobiliare la dinamica è calata sensibilmente negli ultimi trimestri, tuttavia permangono le vulnerabilità.
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