La Banca nazionale svizzera si riprende dalla perdita record del 2022
I solidi profitti del primo trimestre hanno messo la Banca nazionale svizzera (BNS) sulla buona strada per recuperare la perdita record subita lo scorso anno, ma è improbabile che gli azionisti vedano un dividendo per altri due anni.
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Bloomberg/SWI/mrj
Secondo un comunicato di giovedì, la BNS ha registrato un utile trimestrale di 26,9 miliardi di franchi svizzeri. La maggior parte di questo utile, ossia 24,2 miliardi, deriva dalla sua riserva di valuta estera, grazie alla ripresa dei mercati obbligazionari e azionari globali dopo le turbolenze dello scorso anno. L’istituto ha inoltre registrato un profitto di 4,3 miliardi sulle sue riserve auree.
Gli utili della banca centrale sono fortemente influenzati dall’andamento dei mercati, quindi questo trimestre positivo è un’istantanea e può ancora trasformarsi in una perdita annuale. L’anno scorso la BNS ha registrato il peggiore deficit della sua storia (-132,5 miliardi di franchi), che l’ha costretta a omettere il regolare pagamento agli azionisti, al Governo elvetico e ai Cantoni.
Il profitto sulle posizioni in valuta estera della BNS è dovuto principalmente ai guadagni di prezzo sulle obbligazioni (8,5 miliardi di franchi) e sulle azioni (14,7 miliardi). Anche gli interessi e i dividendi su queste posizioni hanno fruttato 3,4 miliardi. Tutto ciò ha compensato le perdite legate ai cambi, pari a 2 miliardi.
I risultati sono al di sopra delle stime degli economisti di UBS Alessandro Bee e Florian Germanier, che avevano previsto un utile del primo trimestre compreso tra 17,5 e 27,5 miliardi di franchi.
Assemblea degli azionisti
Tuttavia, secondo gli analisti è improbabile che la BNS possa riprendere a pagare un dividendo anche nel 2024, poiché per superare la soglia di pagamento l’istituto dovrebbe registrare quest’anno un utile annuale compreso tra 45 e 50 miliardi di franchi.
“La nostra stima del potenziale di profitto annuo per il portafoglio della BNS è di 10-15 miliardi – il primo trimestre rappresenta quindi un significativo outlier al rialzo”, scrivono Bee e Germanier in una nota pubblicata lunedì.
A fine marzo, l’istituto deteneva riserve in valuta estera per un valore di 743 miliardi di franchi, frutto di acquisti decennali per indebolire il franco e in calo rispetto ai 910 miliardi di franchi dell’anno precedente. La BNS rimane più esposta alle oscillazioni dei mercati rispetto ad altre banche centrali.
L’accumulo sarà uno dei temi dell’assemblea annuale degli azionisti della banca centrale, in programma venerdì a Berna. Attiviste e attivisti per il clima chiedono alla BNS di tenere conto degli obiettivi climatici nell’investire le riserve e hanno annunciato proteste dopo che i funzionari si sono rifiutati di programmare tre mozioni da loro presentate.
I risultati delle operazioni della BNS non influenzano la politica monetaria. I risultati del secondo trimestre sono attesi per il 31 luglio.
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