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La BCE alza il tasso di riferimento

grattacieli contro cielo azzurro e nuvole bianche
SI tratta del primo rialzo dal 2011. Keystone / Ronald Wittek

La Banca centrale europea ha annunciato giovedì l’aumento del principale tasso d’interesse di 0,5 punti percentuali.

Proprio nel giorno in cui Mario Draghi lascia il governo italiano, la Banca centrale europea (BCE) abbandona i tassi negativi che lui aveva introdotto. Christine Lagarde ha annunciato l’aumento del principale tasso di interesse di 0,5 punti percentuali. È la prima volta dal 2011 che il tasso di riferimento, fermo a zero da sei anni, viene aumentato, passando ora a 0,5%. Quello sui depositi, invece, da -0,5% passa a zero.

La mossa era attesa ed è stata decisa decisa per combattere l’inflazione galoppante in Europa, che in giugno ha raggiunto l’8,6%. La BCE si è detta pronta ad ulteriori incrementi nei prossimi mesi.

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Gli analisti fino a qualche giorno fa si attendevano un rialzo di 0,25 punti base, ma di fronte alla difficile situazione economica della zona Euro, era ormai certo che il rialzo fosse più incisivo.

Il Consiglio direttivo ha inoltre approvato uno strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, il cosiddetto Transmission Protection Instrument o TPI, una sorta di scudo contro lo spread per sostenere i paesi più indebitati.

La presidente della BCE Christine Lagarde ha detto a questo proposito: “Abbiamo ritenuto opportuno adottare un primo intervento più ampio nella normalizzazione dei tassi di riferimento rispetto a quanto segnalato nella riunione precedente. Questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata sui rischi di inflazione. Ciò sosterrà il ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%.”

L’uscita di scena dei tassi d’interesse negativi è stata più veloce di quanto preventivato. A far accelerare la decisione sono stati diversi fattori, come le fiammate dei prezzi energetici e di beni indispensabili, la guerra in Ucraina e la crisi politica italiana.

La BCE ha fatto sapere che terrà sotto stretta osservazione l’evolversi della situazione e, da qui alla fine dell’anno, non sono da escludersi ulteriori rialzi progressivi dei tassi. 

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