La centrale del papà di Einstein incontra l’intelligenza artificiale
Le turbine della centrale idroelettrica realizzata da Hermann Einstein nel 1895 a Pavia riprendono a girare. Fermo da 55 anni e quasi sepolto dalla vegetazione, l'impianto è stato acquistato da un'azienda romana, specializzata nelle nuove tecnologie.
Oltre ai benefici per l’ambiente misurabili in risparmio di emissioni di CO2, l’operazione ha una grande valenza simbolica. Rappresenta infatti un ponte tra la stagione delle scoperte scientifiche che hanno aperto alla modernità (e il padre di Einstein ne era un fulgido esempio in quanto tra i precursori dell’industria elettrica) e i pionieri tecnologici del nuovo millennio.
Un significato che i fondatori di Translated, una piccola società, non hanno esitato a cogliere, decidendo di investire un milione di euro per far tornare a girare le turbine dello storico impianto.
Marco Trombetti e la moglie Isabelle Andrieu, fondatori di Translated e Pi Campus (centro per la formazione nel campo dell’intelligenza artificiale), hanno visitato diverse centrali in tutta la penisola alla ricerca di un modo per limitare il contributo di CO2 delle loro attività, molto ‘golose’ di energia, prima di fermarsi a Sannazzaro de’ Burgondi in provincia di Pavia, dove la centrale di Einstein, oltre un secolo fa, illuminava le strade di alcuni paesi della bassa Lomellina.
L’impianto ha avuto una progressiva dismissione, nella fase precedente la chiusura definitiva, avvenuta nel 1967, ha smesso di produrre elettricità perché divenuto economicamente sconveniente, per essere usato come fonte di energia meccanica da alcune aziende della zona.
Oggi, torna alla sua funzione originaria, le turbine originali Kaplan del mulino, spinte dall’acqua del torrente Agogna, affluente del Po, riprendono a girare per alimentare il crescente fabbisogno energetico dei computer di Translated, impegnati in processi d’intelligenza artificiale che l’azienda mette al servizio di traduttori professionisti in tutto il mondo.
Sin dall’inizio delle loro attività, nel 1999, Marco Trombetti e Isabelle Andrieu, hanno centrato il loro business sulla sostenibilità ambientale, la riduzione degli sprechi e il riutilizzo, a partire dalla scelta della sede aziendale. Translated e Pi Campus si trovano in una villa nel quartiere Eur di Roma, appartenuta al politico Alberto Gava, più volte ministro, membro di spicco della Democrazia Cristiana. Oggi, è uno spazio per giovani talenti e start up. Attraverso le grandi vetrate, gli spazi interni riproducono per colori e materiali, la continuità del verde esterno. Non c’è plastica monouso nelle mense, né carta assorbente per asciugare le mani. Ognuno ha la sua borraccia per bere.
La transizione energetica attecchisce tra le imprese italiane. Uno studio di EY Italia, multinazionale di consulenza aziendale che negli ultimi cinque anni ha condotto un’analisi su larga scala, rivela che la metà delle aziende ha sviluppato un piano di sostenibilità e buona parte di queste ha quantificato obiettivi e tempi di realizzazione degli investimenti.
Trasversalmente in diversi settori, sono le grandi imprese, quelle con oltre il miliardo di fatturato, a credere e orientarsi alle opportunità offerte da un’economia più attenta al verde, motivate dalla diffusa coscienza ambientale che fa registrare le prime risposte concrete sul mercato, ma la svolta riguarda anche le piccole e medie imprese che seppure costituiscono un panorama eterogeneo in cui si confrontano diverse sensibilità, si apprestano a un’accelerazione grazie ai fondi europei. Circa un terzo dei 248 miliardi del il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), poco meno di 69 miliardi, è destinato alla transizione ecologica, un’opportunità che ha trovato terreno fertile, il processo è già avviato.
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