La Chaux-de-Fonds si lecca le ferite dopo la tempesta
La città del Canton Neuchâtel sta cercando di trovare una parvenza di normalità dopo quanto successo lunedì. Ma il maltempo ha colpito anche a sud delle Alpi. Nel Luganese un violento nubifragio ha causato numerosi disagi.
Mentre nella regione mediterranea gli incendi devastano diverse aree, la Svizzera e parte dell’Italia settentrionale sono confrontate in queste ore con forti temporali.
A La Chaux-de-Fonds la situazione non è ancora tornata alla normalità dopo l’impressionante tempesta abbattutasi sulla regione lunedì poco prima di mezzogiorno.
Le immagini della tempesta nel servizio della RTS:
Coadiuvati da volontari e volontarie, i servizi della città sono all’opera per rimuovere alberi e ogni sorta di detriti. Il traffico ferroviario è ancora in parte interrotto e martedì circa 200 famiglie erano ancora senza corrente elettrica.
La bufera ha causato la morte di una persona, rimasta schiacciata nella sua automobile dal crollo di una gru, e una quarantina di feriti.
“È una cicatrice che resterà a lungo indelebile nel paesaggio urbano, ha dichiarato alla Radiotelevisione di lingua francese RTS il presidente dell’esecutivo cittadino Jean-Daniel Jeanneret. È una giornata nera nella storia della città. Dopo l’incendio del 1794 [che ha distrutto gran parte di La Chaux-de-Fonds, ndr] e il tornado del 1926, ci sarà il 2023”.
Fino a 5’000 edifici danneggiati
Per il momento è difficile valutare l’ammontare dei danni. Jeanneret ha parlato di “diverse centinaia di milioni di franchi”.
Solo per gli edifici, i sinistri ammonterebbero a una somma compresa tra 70 e 90 milioni di franchi, secondo una prima stima dell’Istituto cantonale di assicurazione e prevenzione. Sono stati toccati da 4’000 a 5’000 edifici sui 7’500 della zona. Colpite anche diverse fabbriche in questa zona famosa per la produzione di orologi.
La tempesta ha inoltre danneggiato circa 1’600 ettari di bosco e 1’500 autoveicoli.
Fenomeno difficile da prevedere
I servizi di meteorologia stanno dal canto loro valutando cosa sia esattamente successo. “Sicuramente non è un uragano, potrebbe essere un ‘downburst’Collegamento esterno, ma potrebbe essere stato anche un tornado”, ha spiegato alla Radiotelevisione svizzera di lingua italiana RSI Marco GaiaCollegamento esterno, responsabile dei servizi di previsione di MeteoSvizzera.
Se il valore registrato dalle stazioni di misurazione fosse confermato (le raffiche hanno raggiunto 217 km/h) si tratterebbe di un record per le zone di pianura in Svizzera.
Prevedere questo tipo di eventi è difficile, ha proseguito Gaia. “Lo stato delle metodologie scientifiche della meteorologia permette al giorno d’oggi di riconoscere con circa 24 ore di anticipo, se una giornata potenzialmente può dar vita a dei temporali intensi e violenti. Infatti, MeteoSvizzera ha emesso il giorno prima dei preavvisi di temporali violenti per la regione. Sappiamo invece con un anticipo di un quarto d’ora, o un’ora se proprio va bene, dove e a che ora esattamente passa la cellula. Lo si riesce a fare abbastanza bene con la pioggia e la grandine; col vento purtroppo a volte siamo presi anche noi meteorologi un po’ alla sprovvista, lo veniamo a sapere solo all’ultimissimo momento”.
Soprattutto grandine a sud delle Alpi
Se a La Chaux-de-Fonds vi sono stati attimi di vera e propria paura, nella notte tra lunedì e martedì anche parte del Cantone Ticino, ha vissuto ore piuttosto movimentate.
La perturbazione che ha attraversato la Lombardia, causando pesanti danni nel Milanese e facendo una vittima nel Bresciano, dove una giovane scout è statauccisa dalla caduta di un albero, ha infatti lambito anche il Luganese. A provocare disagi non è però stato tanto il vento quanto soprattutto la grandine, con chicchi del diametro di alcuni centimetri.
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