La donazione di ovociti sarà legalizzata in Svizzera
Dopo la Camera bassa in marzo, martedì anche il Consiglio degli Stati ha approvato una mozione che incarica il Governo di elaborare le basi normative per legalizzare la donazione di ovociti.
La donazione di ovuli dovrebbe essere consentita in Svizzera allo stesso modo della donazione di sperma. Dopo il Consiglio nazionale, martedì la Camera dei cantoni ha accolto una mozione in tal senso con 22 voti contro 20, nonostante la forte opposizione del Centro e dell’Unione democratica di centro (destra).
Le coppie sposate i cui uomini sono sterili possono attualmente ricorrere alla donazione di sperma. Se la donna è sterile, invece, la coppia deve recarsi all’estero per realizzare il desiderio di procreare. La Svizzera e la Germania sono gli unici due Paesi in Europa che non consentono la donazione di ovuli.
Le donne dovrebbero avere gli stessi diritti degli uomini, ha dichiarato la socialista ticinese Marina Carobbio Guscetti. L’infertilità può essere il risultato di una menopausa precoce, dell’endometriosi o di trattamento legati a malattie come il cancro.
“Si tratta di inviare un segnale per aiutare tante coppie in Svizzera, per una maggiore uguaglianza e per i diritti fondamentali”, gli ha fatto eco il liberale radicale zurighese Matthias Michel.
Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato che il “turismo riproduttivo” è problematico. Le cifre sono probabilmente sottostimate, ma uno studio ha mostrato che nel 2019 516 persone domiciliate in Svizzera si sono recate all’estero per un processo di riproduzione medicalmente assistita; l’82% dei pazienti è stato coinvolto nella donazione di ovuli. Queste cifre dimostrano la necessità di una base giuridica, ha sottolineato la consigliera agli Stati socialista giurassiana.
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Molte domande aperte
Ma la proposta ha incontrato una forte opposizione. Una minoranza ha ritenuto che, prima di avviare eventuali lavori di revisione, sia opportuno attendere i risultati della valutazione cui è attualmente sottoposta la legge sulla medicina della procreazione (LPAM), come richiesto dall’esponente dell’Alleanza del Centro Isabelle Chassot. Ci sono molti aspetti etici delicati da considerare, ha sottolineato. Citando la commissione etica nazionale, ha menzionato il limite di età per chi riceve la donazione, l’accesso alle banche dati per la scelta della donatrice e il principio della donazione gratuita.
La sua collega di partito Andrea Gmür-Schönenberger ha posto l’accento sulla possibilità che le donatrici vengano sfruttate. “Non tutto ciò che il progresso medico permette deve essere consentito”, ha detto.
Rapporto tra qualche mese
Anche il Governo si opponeva al testo. Il ministro della sanità Alain Berset ha chiesto di aspettare la valutazione della LPAM. Il “no” alla mozione non pregiudica la posizione del governo in materia, si tratta solo di aspettare qualche mese per avere il rapporto sulla legge, ha sostenuto, invano.
Come Isabelle Chassot, ha citato diversi punti da risolvere, come chi può ricorrere alla donazione di ovuli, quali diritti dare alle donatrici, la necessità di un registro, il diritto dei bambini di conoscere la loro ascendenza genetica. Senza riuscire a convincere la maggioranza del Consiglio degli Stati.
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