Il lavoretto estivo costa il posto al ministro dell’interno
Bruno Le Roux, ministro dall’interno da pochi mesi, si è visto costretto martedì a rassegnare le dimissioni, dopo le imbarazzanti rivelazioni secondo le quali aveva assunto le figlie minorenni come collaboratrici in parlamento.
Prima il candidato dei Repubblicani alla presidenza François Fillon, adesso il ministro dell’interno Bruno Le Roux. A meno di 40 giorni dalle elezioni, la Francia è lacerata da scandali a ripetizione.
Stando alle rivelazioni apparse sulla stampa, le due figlie avrebbero cominciato a lavorare per il padre quando erano ancora al liceo con contratti a termine durante le vacanze scolastiche, come ha confermato lo stesso Le Roux. In particolare, in due periodi le figlie avrebbero occupato un posto di assistente parlamentare, una mentre frequentava un corso preparatorio per l’università, l’altra mentre faceva uno stage in Belgio. Secondo il giornale ‘Quotidien’, le due ragazze hanno accumulato rispettivamente 14 e 10 contratti, per una somma totale di 55.000 euro.
Una situazione insostenibile per il ministro dell’interno, in carica da appena tre mesi e mezzo. “Non voglio in alcun modo che questo caso possa danneggiare il governo. Le mie responsabilità in materia di lotta al terrorismo, criminalità, gestione dei flussi migratori non permettono di prestare il fianco a nessuno. Per questo ho rimesso le mie dimissioni al presidente della Repubblica”, ha annunciato martedì Le Roux, sottolineando però di non avere fatto nulla di di disonesto e che le sue figlie avevano veramente lavorato.
Ironia della sorte, appena qualche settimana fa, in piena bufera Penelopegate, la vicenda che prende il nome dalla moglie di François Fillon, Le Roux aveva bacchettato il candidato della destra: la famiglia in parlamento? “Questo genere di pratiche non dovrebbe essere autorizzato”, aveva affermato ai microfoni della radio RTL.
“Quando si è legati all’autorità dello Stato, bisogna essere impeccabili”, ha commentato dal canto suo il premier Bernard Cazeneuve, che aveva convocato il ministro poco prima per ottenere spiegazioni sul lavoro alle figlie.
Una pratica, quella dei lavori affidati ai famigliari, che è una pratica assai diffusa tra i membri del parlamento francese, come rileva il corrispondente della RSI da Parigi Davide Mattei:
E Fillon sempre più nella tormenta
Se Le Roux piange, François Fillon non può di certo sorridere. L’inchiesta sui presunti impieghi fittizi a moglie e figli si è infatti appesantita di nuovi capi d’accusa, tra cui falso e truffa aggravata.
Documenti sequestrati all’Assemblée Nationale lasciano ipotizzare che Fillon abbia prodotto dei falsi per giustificare gli stipendi della moglie Penelope. Di più. Secondo il Canard Enchainé, in edicola domani, il candidato della destra avrebbe ricevuto 50.000 dollari come intermediario per organizzare nel 2015 un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin, un miliardario libanese e l’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanné.
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