Facilmente raggiungibile dall’entrata est, il padiglione della Russia a Expo spicca lungo il decumano per la sua forma maestosa che richiama proporzioni navali. La tettoia a specchio che riflette il passaggio dei visitatori è un richiamo verso l’ingresso.
Semi ed elementi
Nella hall, un grande dipinto d’epoca centra subito il tema expo con il lavoro dei campi. E’ l’unico richiamo a un aspetto nostalgico dell’agricoltura, perché appena nel cuore della struttura, spazi aperti e maxischermi digitali iniziano un racconto multimediale su tre filoni. La banca dei semi di San Pietroburgo è una risorsa mondiale per la biodiversità vegetale e le pareti offrono un campionario del suo valore. Non distante, si racconta nell’ampio spazio la storia degli scienziati russi che hanno gettato le basi degli studi sull’atmosfera e sugli elementi.
Il bar a mille luci
Le attività nel padiglione coinvolgono i visitatori con due momenti di degustazione. Chef e barman gettano un ponte verso il loro paese d’origine proponendo i gusti della tradizione locale.
L’ampio viale d’entrata è destinato agli eventi del folklore.
Il negozio di souvenir alla fine del percorso propone gli oggetti dell’artigianato tradizionale, su tutti le matrioske e gli angeli in legno. Il padiglione colpisce dunque, soprattutto per le sue dimensioni. Se i russi volevano impressionare, almeno da questo singolo punto di vista, ci sono riusciti.
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