La guerra al green pass
Certificati falsi e comprati, controlli inadeguati, contagi esplosi e conseguenze economiche: sono questi i temi al centro dell'inchiesta di Patti Chiari.
A due anni dalla sua apparizione la lotta contro il Covid-19 non è ancora finita. La battaglia continua, su più fronti: prevenzione, regole, vaccini, green pass, ma molte domande restano ancora aperte.
Patti Chiari, il programma di inchiesta della Radiotelevisione svizzera in lingua italiana, fa il punto sulla situazione nella Svizzera italiana partendo proprio dai certificati Covid. I passaporti vaccinali, che aprono la strada a chi vuole frequentare bar ristoranti, luoghi pubblici, stanno infatti dividendo in due la società: vaccinati e no.
Ma fatta la legge, scoperto l’inganno. In Svizzera circolano green pass falsi, esibiti da cittadini che non si sono vaccinati e che con questo comportamento mettono a rischio la comunità. Una giornalista di Patti Chiari si è messa all’opera e… sorpresa: è riuscita a procurarsi questi documenti.
Sembra incedibile ma anche i codici QR che garantiscono la validità del documento sono in vendita. Corredarli con il proprio nome e la data di nascita? Un gioco da ragazzi. A crearli sono veri e propri criminali, probabilmente con l’aiuto di insospettabili complici all’interno delle strutture sanitarie nazionali che aggirano controlli e verifiche.
Ma questi green pass, quindi, vengono controllati a dovere? Un test di Patti Chiari nei bar, ristoranti, musei e piscine della Svizzera italiana rivela sorprese davvero impreviste.
L’inchiesta incontra anche i cittadini alle prese con domande e dubbi, anche chi da “no vax” dichiarato, dopo essersi ammalato, ha cambiato opinione.
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