La moda dei cinema a luci rosse a ridosso della frontiera
Mezzo secolo fa gli italiani venivano in Svizzera non solo per benzina, orologi e cioccolata. Dagli Archivi RSI la storia delle sale a luci rosse.
Il Cinema Teatro di Chiasso fu una delle ultime sale a luci rosse della Svizzera italiana. Alla fine degli anni Sessanta i gestori del cinema che precedentemente oltre ai grandi film ospitava anche note compagnie teatrali italiane, decisero di cambiare almeno in parte il tipo di programmazione per cercare di risollevare le sorti della struttura, che non era stata risparmiata dalla crisi del cinema di quegli anni.
In seconda serata iniziarono quindi ad essere proiettate pellicole hard fu subito un successo. In sala c’era una decina di spettatori alla prima proiezione, ricorda il figlio dei gestori del cinema di allora Antonio Pagani, mentre all’esterno c’era una folla di quattrocento persone in attesa di entrare per il secondo spettacolo.
Eh sì, perché allora nella vicina Italia vigeva una severa censura che vietava la diffusione delle pellicole a luci rosse. E il flusso di pendolari che attraversavano continuamente la frontiera spinti dal sogno del proibito durò per oltre un decennio.
Poi i precetti morali dell’Italia democristiana divennero meno granitici e le pellicole erotiche iniziarono a circolare anche nel Belpaese, facendo scemare gli affari anche di questo genere di attività.
Dal programma informativo Il Regionale del 3 maggio 1968 della TSI (Televisione svizzera italiana).
Per un certo periodo però si incrociarono i flussi degli spettatori dei rispettivi paesi. Nel frattempo era infatti sorto non lontano dal Cinema Teatro, subito dopo la dogana a Ponte Chiasso (Como) un’analoga sala, il Cinema Italia, che veniva frequentata da residenti elvetici che preferivano sottrarsi a eventuali occhi indiscreti.
Ma fu comunque un fenomeno di corta durata. La concorrenza dell’home video, di internet e di altre offerte in quell’ambito decretarono la fine dei cinema con locandine osé e il Cinema Teatro chiuse i battenti nel 1993. Gli è incredibilmente sopravvissuto per diversi anni il Cinema Italia di Ponte Chiasso ma con ben altri numeri.
Il Cinema Teatro ha poi riaperto i battenti nel 2001, come centro culturale della cittadina di confine con una programmazione di qualità che abbina spettacoli teatrali, iniziative culturali e appuntamenti letterali.
Mentre la clientela affezionata alle luci rosse si è successivamente riversata su un altro tipo di locali che nel frattempo erano sorti nella Svizzera italiana. Ma questa è tutta un’altra storia…
La vicenda è stata ripresa dal Quotidiano del 7 gennaio 2019.
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