La rivoluzione del telelavoro non si arresta
Le aziende guardano con interesse alle opportunità offerte dall'home office e la riorganizzazione degli uffici è in corso. Il servizio del settimanale economico della RSI Tempi Moderni.
Approfittare del tempo guadagnato senza i tragitti casa-lavoro per dedicarsi ad attività personali o compiti familiari. È uno dei vantaggi offerti dal telelavoro cui siamo stati abituati durante la pandemia e che ora molte aziende guardano con favore. Ridurre le postazioni nelle sedi comporta infatti importanti risparmi da parte delle società.
Tra di esse la compagnia di assicurazioni Helvetia, che ha promosso un piano improntato alla massima flessibilità. Nonostante le nuove modalità di lavoro, che vengono discusse all’interno dei singoli team, quasi nessuno lavora al 100 per cento da casa e gli abusi sono rari.
Constatazioni confermate dall’inchiesta condotta da Deloitte secondo cui il 66 per cento dei dipendenti lavora meglio da casa o comunque non ritiene indispensabile la loro presenza costante in ufficio. Solo il 16 per cento dei collaboratori preferisce invece il lavoro in ufficio. I due terzi dei dipendenti intende approfittare anche in futuro, almeno parzialmente, del telelavoro.
Per gli esperti, in particolare gli psicologi del lavoro, non vi è una risposta univoca alle sollecitazioni che vengono dai collaboratori ma anche dagli stessi datori di lavoro. L’home office sembra essere particolarmente indicato per tutte quelle attività che richiedono una particolare concentrazione, a condizione che vi sia naturalmente a disposizione un locale tranquillo a casa. L’ufficio è invece preferibile nei casi in cui viene richiesto un confronto, uno scambio con colleghi o clienti e per migliorare il clima tra colleghi.
In genere viene rilevato che il rischio maggiore di un eccesso di telelavoro è costituito dallo sfilacciamento dei rapporti sociali all’interno dell’azienda. Inoltre potrebbe risultare più difficile tracciare confini netti tra attività lavorativa e ambito familiare, con possibili continue interruzioni.
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