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La scuola reclute inizia ancora una volta a distanza

ragazzo davanti allo schermo di un computer
Già un anno fa molte reclute avevano iniziato la scuola in DAD. Keystone / Jean-christophe Bott

Un terzo delle circa 11'200 nuove leve dell'esercito comincerà la scuola reclute… da casa.

L’esercito svizzero ha deciso di scaglionare l’inizio della scuola reclute invernale, previsto il 17 gennaio. Obiettivo: contrastare la pandemia di coronavirus. Un terzo delle 11’200 nuove reclute entrerà in servizio dal 31 gennaio.

La misura non è una novità. Già un anno fa, le forze armate avevano optato per questa soluzione.

Per chi resta a casa, ciò non significa però girarsi i pollici. Per queste reclute è infatti previsto l’insegnamento a distanza, che prevede sei ore di studio individuale e apprendimento al giorno, nonché quattro ore di allenamento sportivo alla settimana. Tutte queste attività conteranno come giorni di servizio a tutti gli effetti. L’efficacia dell’apprendimento verrà poi verificata all’entrata in servizio vera e propria.

Anche i circa 2’500 quadri entreranno in servizio in modo scaglionato, con circa un terzo che inizierà il corso preparatorio a distanza. Oltre a questo, le misure di protezione verranno costantemente aggiornate.

Prima di entrare in servizio fisicamente i militari dovranno inoltre sottoporsi a un test PCR o antigenico. In caso di risultato positivo dovranno rimanere a casa. Chi entrerà in servizio, verrà sottoposto a un nuovo test nel corso della prima settimana.

Almeno durante le due settimane di gennaio, saranno sospesi congedi e libere uscite. La revoca della misura dipenderà dallo sviluppo della situazione epidemiologica.

Servizio obbligatorio

Contrariamente a molti altri Paesi europei, che negli ultimi anni hanno abolito il servizio militare obbligatorio, la Svizzera ha mantenuto il suo esercito di milizia.

Oltre alla scuola reclute, della durata di 18 settimane, ogni militare deve poi svolgere nei nove anni successivi (ed entro i 30 anni) sei corsi di ripetizione di tre settimane.

Rispetto a qualche decennio fa, l’obbligo di leva è però molto più blando. La necessità di avere a disposizione uomini (e donne) è infatti meno stringente: se fino agli anni ’80 del secolo scorso l’esercito svizzero contava fino a mezzo milione di soldati, oggi l’effettivo è di 140’000.

Dalla metà degli anni ’90, chi non vuole prestare servizio militare può optare per il servizio civile, che dura però 18 mesi, ossia un terzo in più del percorso militare normale.

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