La Svizzera introduce sanzioni nei confronti dell’Iran
La Svizzera ha deciso di adottare le nuove sanzioni dell’Unione europea contro l’Iran a causa del sostegno di Teheran verso la Russia nel quadro della guerra in Ucraina.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mrj
L’Iran ha sostenuto la Russia nel suo ruolo nella guerra in Ucraina, fornendo a Mosca dei droni militari e per questo motivo la Svizzera ha deciso di adottare nei confronti di Teheran (che nega di essere dietro alle forniture) le nuove sanzioni decise dall’Unione europea.
L’ordinanza sulle misure da prendere in relazione al conflitto ucraino è stata adeguata a seguito di una decisione del Dipartimento federale dell’economia (DEFR). L’elenco aggiornato dei sanzionati è entrata in vigore martedì alle 18, ha fatto sapere la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).
I colpiti sono un’azienda e tre alti ufficiali militari, accusati di essere coinvolti nello sviluppo e nella consegna di droni da combattimento Shahed 136 alle truppe di Mosca. La società Shahed Aviation Industries, un’affiliata alle forze aeree del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, il noto organo militare iraniano, è responsabile, secondo la SECO, della progettazione e dello sviluppo di una serie di droni forniti ai russi e utilizzati in Ucraina. Gli individui interessati sono invece il maggior generale Mohammad Hossein Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate di Teheran, il generale Sayed Hojatollah Qureishi e il generale di brigata Saeed Aghajani.
Bagheri occupa attualmente la più alta carica militare in Iran, mentre Aghajani, in quanto comandante della sezione droni dei Guardiani della rivoluzione, supervisiona la consegna di tali aeromobili a pilotaggio remoto agli alleati internazionali. Dal canto suo, Qureishi è il responsabile della divisione in seno al ministero della difesa che negozia l’accordo di fornitura con la Russia. A loro è vietato ormai l’ingresso in Svizzera, dove non potranno nemmeno più fare affari e tutti i beni che possiedono nella Confederazione saranno congelati.
Che la Confederazione si allinei alle sanzioni adottate dall’UE non è una novità e capita più spesso di quanto in realtà possa sembrare. La Svizzera, infatti, spesso segue le decisioni in questo senso prese sia dall’ONU che dall’UE. Attualmente, per esempio, seguendo le Nazioni Unite, Berna ha introdotto sanzioni nei confronti di Iraq, Sudan, Corea del nord, Libano, Somalia, Repubblica Centrafricana, Yemen e Mali. Allineandosi a Bruxelles ha preso le stesse misure nei confronti di Myanmar, Zimbabwe, Bielorussia, Russia, Burundi, Guinea, Siria, Venezuela e Nicaragua. ONU e UE hanno inoltre introdotto, di comune accordo, sanzioni nei confronti di Iran, Repubblica democratica del Congo, Guinea-Bissau, Sud Sudan e Libia, alle quali si è unita anche la Svizzera. Da notare che l’unico Paese per il quale Berna non ha seguito Bruxelles è la Turchia e che per quanto riguarda il Burundi e l’Iran, Berna ha adottato solo una parte delle misure.
Il Tribunale penale federale multa Trafigura per corruzione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Tribunale penale federale (TPF) ha condannato venerdÌ il colosso del trading di petrolio Trafigura al pagamento di una multa di 3 milioni di franchi per aver corrotto il CEO di una compagnia petrolifera angolana.
Karin Keller-Sutter: “La Confederazione è una macchina di sovvenzioni”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Confederazione è una macchina di distribuzione di sovvenzioni a vari attori del paese: lo afferma la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
UBS, Sergio Ermotti ribadisce il “no” a requisiti patrimoniali più severi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti si è nuovamente espresso contro l'idea di richiedere alla banca una dotazione di capitale maggiore.
Mancano fondi, il terzo tentativo di recupero della nave “Säntis” non si farà
Questo contenuto è stato pubblicato al
È fallito ancor prima di iniziare il terzo tentativo di recupero del piroscafo "Säntis", il cui relitto giace sul fondo del Lago di Costanza dal 1933.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Di fronte alle varie critiche mossele, la "ministra" della difesa Viola Amherd tenta, forse per l'ultima volta prima della sua partenza a fine marzo, di ripristinare l'immagine delle forze armate.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quello appena trascorso è stato un mese particolarmente mite. Con una temperatura superiore alla media pluriennale di 1,2 °C, Lugano ha registrato il nono mese di gennaio più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864.
Barometro KOF oltre alle attese, segnali di ripresa per l’economia
Questo contenuto è stato pubblicato al
Segnali di ripresa per l'economia svizzera: è l'indicazione che emerge dal barometro del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF), salito in gennaio oltre le attese.
Il CEO di Roche ha guadagnato 10 milioni in un anno
Questo contenuto è stato pubblicato al
Roche ha pagato 10,0 milioni di franchi nel 2024 al Ceo Thomas Schinecker, al suo primo esercizio completo alla testa del colosso farmaceutico renano: nel 2023 aveva incassato 9,6 milioni, dopo essere entrato in carica in marzo.
Commercio al dettaglio, aumentano le vendite in dicembre
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dicembre positivo per i negozi stanziali e online svizzeri, che hanno visto le loro vendite beneficiare di un incremento - corretto per spurgare gli effetti dei differenti giorni di attività e festivi - dell'1,1% rispetto allo stesso mese del 2023.
Previste meno richieste di asilo nel 2025 in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per l'anno corrente, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) prevede una diminuzione delle nuove domande di asilo di quasi il 15% a 24 mila unità (-4 mila rispetto al 2024).
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Visita a sorpresa di Ignazio Cassis a Kiev
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il presidente della Confederazione ha espresso l’intenzione di farsi un’idea sul conflitto e sulla situazione umanitaria in Ucraina.
È nata Pro Svizzera a difesa della neutralità elvetica
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per difendere la neutralità elvetica, tre organizzazioni antieuropeiste si sono unite sabato a Berna per dar vita a Pro Svizzera.
La Svizzera sospende i visti agevolati ai cittadini russi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Seguendo l'UE, anche la Confederarzione ha deciso di sospendere l'accordo di facilitazione del rilascio di visti stipulato con la Russia.
“La politica di neutralità svizzera continua ad essere valida”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nonostante la Confederazione si sia schierata con l'Ue partecipando alle sanzioni contro la Russia, la sua politica di neutralità resta valida.
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'analista Daniel Warner valuta se il rifiuto di Mosca che la Svizzera rappresenti diplomaticamente l’Ucraina in Russia segni la fine di un'epoca.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.