La Svizzera segue l’ultima serie di sanzioni UE contro la Russia
Kiev: in guerra da un anno e mezzo.
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Il Governo svizzero si è allineato all'undicesimo round di sanzioni dell'Unione Europea (UE) contro la Russia per la guerra in Ucraina.
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AP/dos/mrj
L’Esecutivo ha deciso mercoledì che le nuove misure adottate dal blocco europeo il 23 giugno entreranno in vigore in giornata nella Confederazione.
La Svizzera è un partner commerciale chiave dell’UE e ha seguito ogni serie di sanzioni contro le aziende e gli individui russi da quando Mosca ha lanciato l’invasione dell’Ucraina nel febbraio dello scorso anno.
L’undicesima serie di sanzioni mira a colmare le lacune in modo che i beni vitali per lo sforzo bellico di Putin non arrivino in Russia attraverso i Paesi che commerciano con l’UE e che hanno mantenuto un rapporto commerciale con Mosca.
I molteplici cicli di sanzioni hanno colpito banche, aziende e mercati, e persino parti del delicato settore energetico. Più di 1’000 funzionari sono soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggiare.
Il 28 giugno la Svizzera ha implementato le sanzioni su più di 100 altre aziende e persone, dopo la mossa dell’UE di qualche giorno prima, e mercoledì adotterà il resto delle misure “che sono rilevanti per la Svizzera”, ha dichiarato il Governo.
Il provvedimento elvetico vieterà le esportazioni di alcuni “beni a doppio uso” (civile e militare) ad altre 87 aziende, e saranno colpiti anche alcuni tipi di componenti elettronici e precursori di armi chimiche, ha fatto sapere Berna.
Nel settore finanziario è stato ampliato il divieto di vendere titoli denominati in franchi svizzeri o in una valuta ufficiale di uno Stato membro dell’UE a cittadini ed entità russe. La vendita di titoli a cittadini ed entità russe è ora vietata, indipendentemente dalla valuta.
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