Secondo il Parlamento europeo, la Svizzera resta un paradiso fiscale, anche se dei progressi sono stati fatti. Criticata anche l’UE.
Questo contenuto è stato pubblicato al
2 minuti
tvsvizzera.it/mrj
La Svizzera ha fatto dei progressi, ma resta un paradiso fiscale: è la conclusione tratta Paul Tang, capo di una delegazione del Parlamento europeo, al termine di una visita di due giorni nella Confederazione.
“Per liberarsi della reputazione di essere un paradiso fiscale, un Paese deve dimostrare che il flusso di denaro di chi vuole evitare di pagare le tasse non passa più attraverso di esso. Servono risultati quantificabili che la Svizzera oggi non è in grado di fornire”, ha dichiarato l’eurodeputato laburista olandese al quotidiano Le Temps. Secondo Tang “i trasferimenti di profitti internazionali passano sempre dalla Svizzera e nel settore della gestione patrimoniale esiste ancora un’industria dell’evasione fiscale”.
Contenuto esterno
Sarebbe ancora facile, per esempio, nascondere l’identità dei reali beneficiari di alcuni prodotti finanziari. Il presidente della sottocommissione per le questioni fiscali del Parlamento europeo ha anche criticato il fatto che gli avvocati possano negare di sapere per chi lavorano realmente.
Anche l’UE, però, ha aggiunto Tang, deve fare ordine in casa propria, dove esistono paradisi fiscali come l’Irlanda, il Lussemburgo e la sua stessa patria, i Paesi Bassi. Bruxelles, ha detto, è ancora indietro anche sulla tassazione delle multinazionali, mentre Berna in questo campo sta avanzando rapidamente.
L’eurodeputato ha aggiunto che i consulenti fiscali svizzeri dovranno aspettarsi di essere soggetti a regole che si applicheranno a tutti, come già avviene in Austria. Buona parte di questi si dicono d’accordo, poiché non vogliono più essere visti come pecore nere.
Peste suina, il Consiglio federale deve trovare una soluzione per indennizzare i macelli
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio federale deve trovare soluzioni per indennizzare i macelli, gli stabilimenti di sezionamento e trasformazione, gli impianti di eliminazione e i cacciatori per gli oneri aggiuntivi cagionati da un'epizoozia come quella della peste suina africana (PSA).
In Svizzera sono diminuiti gli omicidi, ma non i femminicidi
Questo contenuto è stato pubblicato al
In un confronto di lungo periodo, il numero totale degli omicidi risulta in calo in Svizzera, mentre quello dei femminicidi è rimasto stabile: è quanto afferma la criminologa Nora Markwalder, che cura una banca dati al riguardo che risale nel tempo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le vendite online hanno continuano a crescere in Svizzera nel 2024, grazie soprattutto all'impatto dei rivenditori esteri, che sono in forte espansione.
Meno feriti gravi ma più morti sulle strade svizzere nel 2024
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo scorso anno sulle strade svizzere hanno perso la vita 250 persone e 3792 sono rimaste ferite gravemente. Rispetto al 2023, il numero dei decessi è aumentato, mentre quello di chi ha subito lesioni serie è diminuito.
Interroll ha guadagnato meno nel 2024, ma il dividendo rimarrà stabile
Questo contenuto è stato pubblicato al
Profitti in calo nel 2024 per Interroll, società con sede a Sant'Antonino (TI) che opera a livello mondiale nel settore dell'automazione dei processi logistici e di lavorazione. Hanno pesato il calo della domanda e il franco forte.
Neuroprotesi: robotica e stimolazione spinale per ripristinare il movimento
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un nuovo approccio studiato all'EPFL combina robotica riabilitativa e stimolazione spinale per far sì che le persone affette da lesioni del midollo spinale tornino a muoversi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Posta poggia su basi finanziarie solide e prosegue il suo sviluppo per mantenere la propria rilevanza in Svizzera. Sono questi alcuni dei temi principali toccati dalla conferenza stampa annuale del gigante giallo, svoltasi a Berna.
Dalla Svizzera quasi 100 milioni di franchi per la ricostruzione dell’Ucraina
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera parteciperà con 96,1 milioni di franchi all'aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) impegnata nella ricostruzione dell'Ucraina.
Settore auto in crisi? Non vale per la svizzera Autoneum
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il settore automobilistico europeo appare in crisi, ma per alcuni fornitori svizzeri i profitti sono in aumento e con essi i dividendi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Moody's continua a considerare favorevoli le condizioni generali della piazza bancaria elvetica: l'agenzia di rating ha confermato la prospettiva "stabile" per il settore sull'arco dei prossimi 12-18 mesi.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.