Il conflitto tra Russia e Ucraina sta mettendo in difficoltà centinaia di aziende svizzere attive nei due Stati.
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tvsvizzera.it/mrj
La situazione bellica fa sì che numerose compagnie elvetiche attive in Russia e in Ucraina siano in difficoltà. Se per quanto riguarda l’Ucraina le difficoltà sono legate alla sicurezza e alla logistica, in Russia si tratta di intoppi di carattere commerciale.
È il caso, per esempio, di Margot Fromages, che esporta formaggio Gruyère in Russia da decenni (500 tonnellate nel 2021, ossia il 13% delle vendite totali). Da qualche giorno, però, si è fermato tutto. “Il denaro non può uscire dalla Russia. Nessuno acquista formaggio. Il prezzo s’impenna e i russi non compreranno più niente del tutto” spiega il direttore di Margot Fromages Anthony Margot.
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L’organizzazione ufficiale svizzera per la promozione delle esportazioni (Switzerland Global Entreprise) è a conoscenza della situazione, ed è in contatto costante con le ditte attive nei due Stati in guerra.
Attualmente la priorità per le compagnie con succursali in Russia è accumulare capitale prima dell’effettiva esclusione del Paese dal sistema bancario SWIFT il 12 marzo. “Stanno preparando i conti bancari locali con sufficiente valuta locale (rubli) per poter pagare salari locali e affitti e per assicurare una certa business continuity”, spiega il responsabile della consulenza di Switzerland Global Enterprise Alberto Silini.
Le difficoltà economiche, inoltre, sono accentuate dal fatto che c’è incertezza sulla durata effettiva del conflitto: più durerà e peggiore sarà la situazione.
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