Le feste in cui anche chi ha sei anni può fumare
Se vi trovate nella regione di Appenzello in ottobre rischiate di rimanere sbigottiti: non è raro imbattersi in bambini e bambine con una sigaretta o un sigaro in bocca.
Quando ero bambino, ci capitava a volte di provare ad accendere un fuscello di paglia e di cercare di inalare il fumo. Lontani dalla vista degli adulti, naturalmente. Erano gli anni ’70 e il famoso cow-boy che al tramonto sullo sfondo delle Montagne Rocciose si accendeva una sigaretta dopo una lunga giornata di lavoro faceva ancora un po’ sognare. Nel frattempo, però, il cow-boy è morto di cancro e la sigaretta che penzola dalle labbra è diventata un po’ meno sexy.
Oggi è raro vedere dei ragazzini o delle ragazzine con una sigaretta in bocca. E se capita, vi sono forti probabilità che l’adulto nei paraggi faccia commenti assai eloquenti.
Voi cosa direste trovandovi davanti dei pargoletti di meno di dieci anni che fanno dei cerchi di fumo con una sigaretta o un sigaro?
Ad Appenzello la cosa non sembra disturbare più di quel tanto. Solo però in circostanze eccezionali e una volta all’anno. Durante le tradizionali feste della Viehschau organizzate verso fine settembre e inizio ottobre in diverse località della regione, i bambini (le bambine forse un po’ meno) sono infatti autorizzati a fumare.
Oltre ad ammirare le mucche addobbate a festa che scendono dal pascolo in quei giorni e i pastori agghindati coi loro abiti tradizionali, gli spettatori possono anche meravigliarsi (o storcere il naso) per tutti quei ragazzini che con il beneplacito degli adulti si accendono una sigaretta o ancora più spesso un cigarillo.
A quando risalga questa tradizione non è per nulla chiaro. In un’intervistaCollegamento esterno di qualche anno fa al giornale 20 Minuti, il landamano (presidente del Governo cantonale) Roland Inauen aveva dichiarato che è probabilmente diventata una pratica comune a partire dagli anni 1960. “Per gli allevatori, la Viehschau è il giorno più importante dell’anno, durante il quale si può fare praticamente tutto”.
Un’ipotesi corroborata dall’etnologo Hans Hürlemann, secondo il quale “il fumo non ha alcun significato con la festa in sé”. Verosimilmente i bambini a un certo punto hanno iniziato a prendersi questa libertà e gli adulti hanno lasciato fare.
Le campagne di prevenzione contro il tabagismo non sembrano aver scalfito più di quel tanto questa giovane tradizione. “Si tratta di un’eccezione, di un solo giorno”, rispondono molti genitori, interrogati su questa strana usanza dal St. Galler TagblattCollegamento esterno. Secondo alcuni, non è poi un vero e proprio fumare: i bambini non inalano veramente.
La Lega polmonare svizzera non è invece proprio della stessa opinione e non vede di certo di buon’occhio questa tradizione. “Un terzo di tutti coloro che provano una sigaretta diventano dipendenti. Prima si inizia a fumare, più difficile è smettere”, sottolineava a 20 Minuti Barbara Weber, portavoce della Lega polmonare.
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