Le nuove regole per l’entrata in Italia
Sono entrate in vigore oggi, giovedì 16 dicembre, le nuove regole per entrare in Italia, previste dalla nuova ordinanza firmata dal ministro italiano della salute Roberto Speranza. Misure che resteranno in vigore almeno fino al 31 gennaio.
La decisione è stata presa in seguito all’esplosione di nuovi casi rilevata un po’ ovunque nel mondo e causata dalla diffusione della variante Omicron del Covid-19.
Sono cambiate le regole sia per i residenti che per i viaggiatori. Per quanto riguarda i residenti, è ormai necessario avere il cosiddetto Super Green Pass per numerose attività: solo chi è vaccinato o è guarito dal virus potrà frequentare bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi e discoteche. Sui trasporti pubblici – regola introdotta da diversi giorni ormai – si continua a poter viaggiare unicamente in possesso del Green Pass semplice, ottenibile anche dopo un tampone negativo.
Arrivare da Paesi dell’UE
Chi arriva in Italia dall’Unione europea (Svizzera compresa, qui l’elenco completoCollegamento esterno) deve sottoporsi a un test molecolare effettuato non più di 48 ore prima della partenza oppure un test antigenico effettuato nelle 24 ore prima dell’ingresso in Italia. Le persone che non sono vaccinate devono inoltre effettuare una quarantena di 5 giorni, anche se in possesso del risultato negativo del test. Questa regola vale anche per i cittadini italiani che rientrano in patria dopo un viaggio.
Arrivare da Paesi extraeuropei
Rimangono invece in vigore le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei: chi entra nel Paese da uno degli Stati presenti in questo elencoCollegamento esterno deve essere vaccinato e sottoporsi a un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti il viaggio (24 ore se si tratta di un test antigenico). Nel caso di ingressi da Regno Unito e Irlanda del Nord, il tampone molecolare dev’essere effettuato non più di 24 ore prima del viaggio. I viaggiatori in arrivo da Canada, Giappone e USA possono entrare senza vaccino, ma devono presentare un certificato di avvenuta guarigione.
I viaggiatori provenienti dai Paesi su questa listaCollegamento esterno senza certificato (vaccino, guarigione o test) devono comunicare il proprio ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio (qui le informazioni di contattoCollegamento esterno), raggiungere la propria destinazione finale in Italia unicamente con un mezzo privato, sottoporsi a una quarantena di 5 giorni, al termine dei quali dovranno sottoporsi a test antigenico o molecolare.
I vaccini validi per l’entrata in Italia sono quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna, Vaxzevria (Astra-Zeneca) e Jansen (Johnson&Johnson).
Indipendentemente dal Paese dal quale si entra, ogni persona che arriva in Italia deve riempire il Passenger Locator FormCollegamento esterno, disponibile in numerose lingue.
È invece vietato l’ingresso in Italia a tutti coloro che provengono da Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini e Malawi o che vi hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni.
Alcune deroghe
Il Ministero della salute prevede alcune eccezioni: chi risiede entro i 60 chilometri dalla frontiera non deve sottoporsi a queste misure, a condizione che la permanenza in territorio italiano non superi le 48 ore. Vengono mantenute così le disposizioni già in vigore dallo scorso 22 ottobre.
Tutte le misure in dettaglio possono essere consultate sul sito del Ministero italiano della saluteCollegamento esterno.
…e per entrare in Svizzera?
La Confederazione ha messo in atto lo scorso 4 dicembre delle nuove misure per tutti coloro che entrano nel Paese, indipendentemente dal loro Paese di provenienza e stato vaccinale o sierologico. A differenza dell’Italia, non esiste nessun obbligo di quarantena: chi arriva in Svizzera deve compilare il modulo di entrataCollegamento esterno, presentare il risultato negativo di un test PCR (tampone molecolare) effettuato non più di 72 ore dall’entrata e ripetere il test (PCR o antigenico rapido) 4-7 giorni dopo l’entrata. Chi riparte prima del settimo giorno non deve sottoporsi a questo secondo test.
Misure, queste, da cui sono esentati i lavoratori frontalieri, i conducenti professionisti, chi abita nelle regioni di confine (per l’Italia Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino/Alto Adige; per la Germania Baden-Württemberg, Baviera; per la Francia Grande Est, Borgogna/Franca Contea, Alvernia/Rodano Alpi; per l’Austria Tirolo, Vorarlberg; Liechtenstein), dal momento che si spostano unicamente via terra e via acqua. Anche chi transita attraverso la Svizzera senza fermarsi non deve sottoporsi a queste misure.
Tutte le misure in dettaglio possono essere consultate sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)Collegamento esterno.
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