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Legge sulla donazione di organi, la parola ai contrari

7 persone sedute a un tavolo, dietro di loro due cartelli con disegno di cuore e la parola no in francese e in tedesco
Il popolo elvetico è chiamato alle urne il prossimo 15 maggio © Keystone / Anthony Anex

Il comitato che si oppone alla legge sui trapianti sulla quale si voterà il 15 maggio ha presentato i suoi argomenti martedì a Berna.

I politici di vari partiti sono scesi martedì in campo a Berna contro la legge sui trapianti in votazione il prossimo 15 maggio. Secondo gli oppositori alla legge, chi dona gli organi deve volerlo e questa volontà deve essere chiara ed esplicita.

La nuova legge si basa sul cosiddetto consenso presunto e non più sul consenso esplicito: chi non vorrà donare organi dovrà dichiararlo in maniera esplicita.

“I miei organi mi appartengono, il mio corpo mi appartiene come il mio conto bancario, i miei mobili. Nessuno me li può togliere senza il mio assenso anche se sono morta. a meno che io non faccia un testamento in tal senso” ha detto ai microfoni della RSI Verna Diener, ex consigliera agli Stati Verde liberale.

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Se una persona non si è mai opposta alla donazione mentre era in vita, saranno consultati famigliari e persone vicine, che avranno l’ultima parola. “È un’ulteriore pressione sui famigliari, che già vivono un lutto, una situazione difficile. Perché socialmente si crea l’aspettativa che si dica sì alla donazione”, ha dal canto suo dichiarato il consigliere nazionale dell’Alleanza del Centro Marco Romano.

La legge è sostenuta dal Consiglio federale, dal Parlamento e da un comitato interpartitico, ma sarà il popolo ad avere l’ultima parola.

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