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Addio a Camilleri, il creatore del commissario Montalbano

Andrea Camilleri
L'autore della saga del Commissario Montalbano, Andrea Camilleri. Keystone

Andrea Camilleri è morto mercoledì mattina all'ospedale Santo Spirito di Roma dove era ricoverato dal 17 giugno per un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute. Il papà del commissario Montalbano aveva 93 anni. 


“Le condizioni sempre critiche di questi giorni – indica un comunicato dell’ospedale – si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali”.

Le esequie, per volontà espressa della famiglia, si terranno in forma strettamente privata.

Andrea Camilleri, senza dubbio uno degli scrittori contemporanei italiani più noti grazie anche alle trasposizioni televisive della saga del Commissario Montalbano seguite da milioni di telespettatori, ha venduto più di dieci milioni di libri nel corso della sua lunga carriera.

I sui volumi sono stati tradotti in 120 lingue a testimonianza della risonanza internazionale della sua opera e nel 2003 è stato nominato Grande Ufficiale al Merito della Repubblica.

Gli esordi

Nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri frequenta durante la guerra il locale liceo classico e inizia a lavorare in ambito teatrale come regista e sceneggiatore. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Palermo, senza però mai conseguire la laurea. I suoi esordi come scrittore risalgono all’anno successivo, quando incomincia a pubblicare racconti e poesie, arrivando in finale al premio Saint Vincent e vincendo, nel 1947, il premio Firenze con alcune sue liriche.

Subito dopo la guerra si trasferisce ad Enna dove passa buona parte del suo tempo nella biblioteca comunale e affina la sua tecnica di scrittore, oltre ad avvicinarsi politicamente al Partito Comunista.

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Nel 1949 entra all’Accademia di arte drammatica Silvio D’Amico in qualità di allievo regista. I suoi racconti vengono pubblicati in diversi giornali e riviste, come L’Ora di Palermo e L’Italia socialista. Fa conoscere nel Belpaese, tra gli altri, autori teatrali come Beckett e Ionesco, mettendo in scena Finale di partita del primo e Il nuovo inquilino e Le sedie del secondo.

Nel 1957 entra in RAI (nel 1954 aveva vinto un concorso ma non venne assunto, così spiegava Camilleri, a causa della sua appartenenza politica) dove insegna più o meno ininterrottamente al Centro sperimentale di cinematografia a Roma fino al 1970 e successivamente, nel 1977, ottiene la cattedra di regia all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico. In tutto quel periodo si concentra soprattutto sulla sua attività di regista.

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Sono relativamente tardivi gli esordi di Andrea Camilleri nella narrativa. Nel 1978 pubblica il suo primo romanzo Il corso delle cose, da cui è stato tratto lo sceneggiato tv La mano sugli occhi e due anni dopo Un filo di fumo, che gli valse il premio letterario di Gela. Per Sellerio pubblica nel 1984 La strage dimenticata che non ebbe un grande seguito. Dopo una pausa di alcuni anni riprende a scrivere a partire dal 1992 con La stagione della caccia, La bolla di componenda (1993) e finalmente con La forma dell’acqua (1994), primo poliziesco della saga del commissario di polizia Salvo Montalbano che si svolge nell’immaginaria cittadina di Vigata. 

Il successo del commissario

Arriva il grande successo: libri come Il birraio di Preston (1995), La concessione del telefono e La mossa del cavallo (1999) vanno a ruba e la serie televisiva interpretata da Luca Zingaretti contribuisce a dilatare il fenomeno Montalbano. A partire dal 2000 diversifica la sua produzione letteraria con romanzi di varia natura, passando dagli storici Il re di Girgenzi (2001), Privo di titolo (2005), il nipote del Negus (2010) e dal pirandelliano La tripla vita di Michele Sparacino (2009) a numerosi nuovi episodi del celebre commissario che escono a cadenza regolare.

Si cimenta anche in una serie di romanzi dedicata a grandi pittori, Il colore dei sole (Caravaggio) (2007), Skira La Vucciria (Guttuso) (2008), Il cielo rubato. Dossier Renoir (2009). Al suo editore (Sellerio) ha consegnato alcuni anni fa lo scritto finale della saga del Commissario Montalbano, da pubblicare dopo la sua morte. A questo punto non resta che attendere con curiosità l’imminente pubblicazione del libro promesso.

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