Il cinema svizzero punta su coproduzioni internazionali
Le coproduzioni internazionali facilitano la distribuzione dei film svizzeri all'estero e ampliano la visibilità della cinematografia indigena. È quanto constatato giovedì a Locarno dal consigliere federale Alain Berset, in occasione della 72esima edizione del Film Festival.
La Svizzera è uno degli Stati europei con una maggiore proporzione di coproduzioni. Queste ultime sono essenziali in un Paese con molteplici lingue e culture, afferma il Dipartimento federale dell’Interno (DFI), precisando che l’Ufficio federale della culturale le promuove dunque consapevolmente.
Lo scorso anno sono stati co-prodotti circa 25 film. Si tratta di lavori bi- o trilaterali realizzati in collaborazione con tutto il mondo: Germania e Austria, Francia, Italia, Belgio, Lussemburgo, Canada e Messico.
In agosto è entrata in vigore la revisione della Convenzione europea sulla coproduzione cinematograficaCollegamento esterno, sottoscritta dalla Svizzera. Tale documento stabilisce le condizioni che permettono alle coproduzioni di essere equiparate ai film nazionali approfittando di vantaggi nella commercializzazione.
Nel 2018 la promozione degli investimenti cinematografici in Svizzera (PICS) ha registrato anche un leggero incremento delle coproduzioni minoritarie girate in territorio elvetico. L’introduzione di un nuovo sistema di valutazione per l’incoraggiamento alla produzione agevola le coproduzioni.
Dal 2014 la Confederazione è esclusa dal programma europeo di promozione cinematografica MEDIA. I principali svantaggi dovuti a tale situazione sono compensati da misure sostitutive nazionali.
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