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Mafia bulgara, Credit Suisse condannato per riciclaggio

Un altra grana per la grande banca elvetica
Un'altra grana per la grande banca elvetica © Keystone / Michael Buholzer

La banca svizzera condannata al pagamento di una multa di due milioni di franchi dal Tribunale penale federale per una vasta operazione di riciclaggio di denaro frutto dei provenienti della mafia bulgara.

Nello stesso procedimento sono state condannate anche quattro persone a pene detentive, con il beneficio della sospensione condizionale (solo parziale per un imputato).

La banca elvetica, che “prende atto della decisione su vecchie lacune a livello organizzativo”, ha annunciato che presenterà ricorso alla Corte d’appello federale.

Spariti oltre 19 milioni di franchi

Il tribunale penale di Bellinzona ha ritenuto il Credit Suisse e un suo ex dipendente colpevoli per non aver impedito, attraverso le necessarie misure che si impongono in analoghe situazioni, l’attività finanziaria illegale condotta da un cittadino bulgaro con precedenti penali in altri paesi (Bulgaria, Romania e Italia), che ha reimmesso in circolo i proventi criminosi dell’organizzazione dal luglio 2007 al dicembre 2008 (per il periodo precedente i reati sono prescritti).

La banca elvetica dovrà versare anche oltre 19 milioni di franchi a titolo di risarcimento, che corrispondono alle somme riconducibili alla mafia bulgara che non sono state confiscate dalle autorità per negligenze del Credit Suisse, che nello specifico ha di fatto consentito che questi fondi sospetti prendessero il volo. Altri 12 milioni depositati in conti della banca e riferibili sempre alla stessa organizzazione sono invece stati bloccati e confiscati.

A subire la condanna più pesante è stato l’uomo di fiducia di Evelin Banev – il capo dell’organizzazione malavitosa – con 36 mesi di carcere (la metà con la condizionale) e 160 ammende giornaliere da 260 franchi, che è stato riconosciuto colpevole di appartenenza ad organizzazione criminale, riciclaggio e tentativo di riciclaggio aggravato.

L’ex consulente alla clientela del Credit Suisse, che assicurava il contatto tra la banca e il clan dei bulgari, si è vista infliggere, con la condizionale, 20 mesi di detenzione e 129 ammende giornaliere da 250 franchi per riciclaggio aggravato.

Sanzioni mitigate dalla corte federale di Bellinzona

Altri due imputati, un cittadino bulgaro residente in Vallese e un altro ex impiegato di banca elvetico, sono stati condannati per partecipazione e, rispettivamente, sostegno a un’organizzazione criminale e riciclaggio aggravato, a 12 e 14 mesi di carcere e a 10 e 90 giorni di ammende giornaliere di varia entità. Anche questi due beneficiano della sospensione condizionale.

Da parte sua la Procura federale (Mpc) aveva chiesto il massimo della pena prevista dal codice penale per questo tipo di reato, vale a dire 5 milioni di franchi di multa, più altre pene pecuniarie per un ammontare di 41 milioni di franchi. Ma la corte di Bellinzona, tenendo conto della lunga durata del procedimento e dell’estinzione per prescrizione di buona parte dei fatti contestati, ha attenuato le sanzioni a carico degli imputati.

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