Manifestazioni di solidarietà a Kiev in diverse città elvetiche
Oltre diecimila persone hanno risposto all'appello di vari movimenti pacifisti e organizzazioni di sinistra per manifestare contro l'aggressione armata dell'Ucraina da parte della Russia a Berna.
La dimostrazione, che era stata autorizzata dal comune, è iniziata intorno a mezzogiorno nei pressi della stazione ferroviaria.
Nel corso della manifestazione sono state lanciati appelli in favore di una tregua e della ricerca di una soluzione politica del conflitto nel quadro di accordi multilaterali.
Al riguardo il Partito socialista, i Verdi, le loro sezioni giovanili e diverse organizzazioni per la pace hanno diffuso una dichiarazione scritta in cui si invitava la Confederazione ad agire per promuovere la cessazione delle ostilità.
In particolare viene chiesto che Berna imponga dure sanzioni contro il presidente Vladimir Putin e le élite russe e che sostenga con rigore, come del resto aveva annunciato negli scorsi giorni il governo, le sanzioni dell’Unione europea. Viene inoltre sollecitato il Consiglio federale affinché si impegni ad accogliere il più rapidamente possibile almeno 10’000 persone in fuga dalla regione teatro del conflitto.
Nel corso della giornata si tengono analoghe manifestazioni contro l’aggressione russa all’Ucraina in diverse città, tra cui Bellinzona, Ginevra, Basilea e Lucerna. Dimostrazioni spontanee avevano già avuto luogo in diverse località svizzere giovedì scorso, subito dopo l’inizio delle operazioni militari sul territorio ucraino.
Anche all’estero si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà all’Ucraina, dall’Argentina alla Georgia passando per Tokyo e Roma. In giornata sono previsti altri eventi. Venerdì sera in Georgia quasi 30’000 persone si sono radunate nella via principale della capitale, Tbilisi, con bandiere ucraine e della Georgia.
Ad Atene, sempre venerdì sera, davanti all’ambasciata russa, più di 2’000 persone si sono radunate all’appello del Partito comunista greco e del partito di sinistra radicale Syriza. Tradizionalmente filorussi, questi partiti hanno denunciato “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia” e una “guerra imperialista contro un popolo”. Cortei sono segnalati anche a Montréal in Canada e a Buenos Aires in Argentina.
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