A Chemnitz la musica scende in campo contro la xenofobia
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tvsvizzera/mar/ats con RSI (TG del 4.9.2018)
Diversi gruppi hanno partecipato lunedì sera a un concerto contro “l’odio propagato dall’estrema destra”. Nella città della Germania orientale e in tutto il paese la tensione rimane alta.
Al motto #wirsindmehr – ‘noi siamo di più’ – circa 50’000 persone hanno partecipato martedì sera al concerto organizzato a Chemnitz per protestare contro il razzismo e l’estremismo violento.
Da giorni la città della Germania centro-orientale è teatro di manifestazioni dell’estrema destra e di contromanifestazioni antinaziste, sfociate in scontri.
“Poco importa il colore politico”
“Non si tratta di una battaglia sinistra contro destra, bensì di un’evidenza, poco importa il vostro colore politico: bisogna opporsi a una folla d’estrema destra che diventa violenta”, ha esclamato Campino, il cantante del popolare gruppo Die Toten Hosen. “È importante fermare questo movimento prima che diventi una valanga”, ha sottolineato.
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Il concerto era previsto da una settimana ed era stato organizzato dopo le prime dimostrazioni dell’estrema destra.
Ancora sabato, diversi gruppi della destra ultraradicale erano di nuovo scesi in piazza nella città della Sassonia per denunciare la morte di un tedesco di 35 anni, ucciso per strada con diverse coltellate.
Le forze dell’ordine hanno arrestato un richiedente l’asilo iracheno di 22 anni, sospettato dell’omicidio, e un presunto complice siriano.
Anche Salvini dice la sua
“Queste sfilate di estremisti di destra e di neonazisti pronti alla violenza non hanno nulla a che vedere con il lutto per un uomo, ma mirano a lanciare un messaggio di odio contro gli stranieri, i responsabili politici, la polizia e la stampa libera”, ha dichiarato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert.
A dar man forte all’estrema destra ci ha pensato il partito Alternativa per la Germania (AfD), principale forza d’opposizione al Bundestag, che ha rilanciato le sue critiche nei confronti della cancelliera e della sua politica in materia di immigrazione. Angela Merkel è accusata di avere peggiorato la sicurezza accogliendo nel 2015 e nel 2016 oltre un milione di richiedenti l’asilo.
Un tema di cui si è appropriato martedì anche il ministro dell’interno italiano Matteo Salvini, che ha accusato la Merkel di essere indirettamente responsabile delle violenze scoppiate a Chemnitz, avendo “sottostimato” le difficoltà per integrare centinaia di migliaia di migranti nel paese.
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