Sono state 13 mila le persone che hanno preso parte a Zurigo al corteo del Primo maggio. Lottare per la parità di salario garantisce "una vita migliore per tutti", ha detto la presidente del sindacato Unia, Vania Alleva, nel discorso tenuto sulla piazza della Sechseläuten. Duemila persone a Ginevra altrettante a Basilea.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Il corteo a Zurigo è partito in mattinata sotto un cielo plumbeo e una leggera pioggia dalla Helvetiaplatz, nel quartiere della Langstrasse, ed è terminato sulla Sechsläutenplatz, vicino al lago e al Teatro dell’opera.
Davanti a tutti hanno sfilato gli affiliati dell’Unione sindacale, che hanno innalzato lo striscione con il motto nazionale della giornata dei lavoratori: “Parità di salario. Punto e a capo!” (“Lohngleichheit. Punkt Schluss!”).
Fra i manifestanti hanno marciato anche persone degli ambienti autonomi di sinistra, con il volto coperto, che hanno fatto esplodere petardi. Lungo il percorso del corteo alcuni immobili sono stati imbrattati con scritte e con il lancio di sacchetti riempiti di vernice, ha reso noto la polizia.
Parità salariale
È incredibile con quale lentezza viene portata avanti la questione della parità salariale tra uomini e donne, ha sottolineato la presidente del sindacato Unia, oratrice principale della manifestazione. Per Vania Alleva, bisogna decidere fra solidarietà e divisione sociale.
Tre decenni di “ideologia di mercato, di massimizzazione dei profitti” e di globalizzazione neoliberista hanno portato ad una “estrema ingiustizia sociale” ed hanno creato un terreno fertile per forze reazionarie e autoritarie che fanno leva sulle paure della gente.
Per la sindacalista, la via alternativa verso un futuro migliore è quella verso l’uguaglianza per tutti – per le donne, ma anche per le migranti e i migranti. “La lotta comune contro ogni forma di discriminazione e per uguali diritti garantisce una vita migliore a tutti”.
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