Marcia indietro sui treni a due piani TLP
Stop agli investimenti sui modelli acquistati dalla Alstom (Bombardier), che creano disagi ai viaggiatori in curva.
Il futuro delle ferrovie elvetiche (Ffs) non passerà per i treni a due piani TLP. Lo hanno annunciato oggi in conferenza stampa a Berna i vertici delle Ffs che rinunciano a proseguire con i test per la guida veloce in curva dei modelli prodotti dalla Alstom (Bombardier) che sono stati integrati nella loro flotta.
Vien così fatta marcia indietro sulla strategia di investire su questo tipo di convogli per rispondere alla crescente domanda nel trasporto pubblico e abbreviare i tempi di percorrenza.
Questo tipo di tecnologia, consistente nel garantire la guida veloce in curva con la cosiddetta “compensazione del rollio”, avrebbe permesso di evitare importanti e costosi investimenti nell’infrastruttura, ma si è rivelata poco confortevole per i viaggiatori, che nei test effettuati hanno lamentato parecchi disagi.
Si tratta quindi di un nuovo inconveniente, dopo i ritardi nelle consegne e i guasti che si erano evidenziati su questi convogli, che va a colpire la più importante commessa delle Ferrovie federali. Nel 2010 Berna aveva infatti ordinato 62 treni bipiano TLP a Bombardier – che è stata poi rilevata nel gennaio 2021 dalla Alstom – per una spesa di 1,9 miliardi di franchi e le consegne sarebbero dovute iniziare nel 2013, ma la loro entrata in servizio è avvenuta solo nel febbraio del 2018.
Inoltre questi convogli, lunghi 400 metri e dotati di 1’300 posti a sedere, hanno manifestato fin da subito numerosi problemi tecnici e problemi di accessibilità per i disabili, anche se ultimamente l’azienda federale ha reso noto che la loro affidabilità è migliorata notevolmente ed è paragonabile al resto della flotta del traffico viaggiatori.
In ogni caso, sottolineano sempre le Ffs, negli ultimi dieci anni è apparso evidente che treni estremamente complessi come questo “risultano relativamente soggetti a guasti, necessitano di una manutenzione dispendiosa e pertanto non sono compatibili con le esigenze future” del trasporto ferroviario.
Una serie esaustiva di test, indica la nota delle Ffs, “ha inoltre evidenziato che il comfort di viaggio durante la corsa veloce in curva non risulta soddisfacente né per i clienti né per l’azienda”.
Cosa succederà ora? Le Ferrovie federali in proposito fanno sapere che, oltre a rinunciare agli sviluppi tecnologici citati, sostituiranno questi convogli a metà anni ’40 – quando saranno giunti a fine vita – con materiale rotabile standard, vale a dire treni di tipo più tradizionale.
Alla luce di questo cambio di strategia le Ferrovie federali chiedono pertanto all’Ufficio federale dei trasporti (Uft) di adeguare il concetto d’offerta 2035 nella Confederazione.
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