Milano città insicura? In arrivo 255 agenti
Il moltiplicarsi degli episodi violenti negli ultimi mesi ha allarmato politici e gente comune nel capoluogo lombardo. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese è giunta lunedì a Milano promettendo il rafforzamento degli effettivi delle forze dell'ordine.
A suscitare sconcerto nell’opinione pubblica, oltre alle risse per strada e gli scontri tra gang giovanili, sono state soprattutto le aggressioni in Piazza Duomo durante i festeggiamenti di fine anno.
Nel corso del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto lunedì in città la titolare dell’Interno ha sottolineato che l’organico delle forze dell’ordine aumenteranno nell’arco di pochi mesi fino a 255 uomini: 198 saranno agenti di Polizia (150 alla questura di Milano) e gli altri saranno carabinieri e uomini della Guardia di Finanza.
Si sono susseguiti vari eventi uno dopo l’altro, ha affermato Luciana Lamorgese, “che hanno creato la percezione di insicurezza”. Anche se ciò “non corrisponde ai dati sull’andamento della criminalità”, ha precisato la ministra dell’Interno, “dobbiamo prestare attenzione all’insicurezza dei cittadini” e “si farà tutto il possibile affinché la situazione migliori, soprattutto in termini di percezione”. E per questo gli agenti che verranno a Milano “devono vedersi per strada”.
Sul fronte delle indagini intanto proprio lunedì gli agenti hanno proceduto al fermo di due minori su cui gravano pesanti sospetti in merito ad alcune delle violenze sessuali e delle rapine avvenute la notte di Capodanno in piazza Duomo e nelle zone circostanti.
Due fermi per le aggressioni di Capodanno
L’indagine coinvolge due egiziani di 16 e 17 anni, ritenuti responsabili delle aggressioni a sfondo sessuale commesse ai danni delle due turiste tedesche, riprese in un video che ha avuto ampia diffusione nel web. Dei due ragazzi uno ha il permesso di soggiorno mentre l’altro risulta essere un minore straniero non accompagnato.
Al riguardo la ministra ha invitato a non fare facili associazioni con il discorso dell’immigrazione. Spesso emergono infatti, in relazione a questi episodi, “situazioni di disagio sociale da parte dei ragazzi” e il bisogno di “un’attività che deve essere di accompagnamento per ricostruire
il tessuto sociale” cui sono confrontati.
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