Vestiti ‘usa e getta’, ma adesso ci sono i compostabili
Soprattutto nel segmento dei prezzi bassi, i vestiti sono sempre più "usa e getta". Sul mercato sono però disponibili anche capi compostabili.
La tendenza non è del tutto nuova. Già da qualche anno si parla infatti di capi d’abbigliamento che possono essere riciclati nel normale compostaggio. L’obiettivo? Ridurre l’impatto ambientale e far sì che i vestiti che non si indossano più si possano dissolvere nel terreno senza lasciare tracce inquinanti.
In Svizzera, la prima ditta a lanciarsi in questa direzione è stata la Freitag, che da quattro anni produce una borsa completamente biodegradabile.
Adesso anche la Calida, tra i leader in Europa nel settore della biancheria, propone un capo completamente compostabile. Solo uno però su oltre 400, perché “lo sviluppo dei tessuti, degli accessori, delle gomme, è molto lungo e difficile”, spiega alla Radiotelevisione svizzera un responsabile dell’azienda.
Greenpeace vede di buon occhio questa evoluzione. Tuttavia, secondo Daniela Walker, si dovrebbe ridurre la quantità di merce a basso prezzo che arriva sul mercato. “È importante che avvenga un cambiamento di mentalità – afferma. Bisogna produrre meno. La moda deve tornare ad avere un valore e la gente deve prendersi più cura dei propri vestiti”.
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