L’architettura scopre la “seconda mano”
Il concetto di "seconda mano", ormai sdoganato a livello di vestiti e accessori, sta prendendo piede anche nell'architettura. Al Politecnico federale di Zurigo è stata organizzata una mostra, "Materia grigia", che propone i mille diversi usi dei materiali di seconda mano. E le sorprese non sono poche.
L’esempio più simpatico è l’ultimo dei tanti ristoranti vegetariani dell’imprenditore svizzero Rolf Hiltl. In questo ristorante a Zurigo i menu sono affissi sui vecchi tabelloni degli aeroporti. Mentre il bancone del bar non è altro che un vecchio, ma bellissimo, bancone di un ufficio postale.
Potenziale enorme
Una proposta dal grande potenziale, visto che in Svizzera ogni anno vengono demoliti o modificati più di tremila edifici.
Questo non è che un esempio di come si possa riutilizzare vecchi manufatti e renderli nuovamente funzionali. E soprattutto sarebbe davvero un peccato gettare certi manufatti ancora di grande pregio.
E al Politecnico federale di Zurigo si può visitare una mostra dal titolo “Materia grigia” ideata dal’architetto Olivier de Perrot: ” Vogliamo mostrare le innumerevoli possibilità che ci sono per riutilizzare tutti questi materiali. Con delle finestre o con delle tegole si possono per esempio costruire pareti interne. Ci sono tanti esempi interessantissimi”.
Per facilitare lo scambio di informazioni Olivier de Perrot ha ideato addirittura una piattaforma onlineCollegamento esterno. “Su questo sito – commenta de Perrot – il committente di una nuova costruzione può pubblicare prima dell’abbattimento della vecchia casa delle foto. Così facendo, chi intravvede un riutilizzo di singoli elementi -porte, finestre, oggetti vari – può farsi avanti!”.
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