Musicalmente: Pino Daniele
Due anni fa, la sera del 4 gennaio 2015, moriva il bluesman napoletano Pino Daniele. Dagli archivi della Televisione svizzera, vi riproponiamo un’intervista-concerto del 1983, tratta dalla serie ‘Musicalmente’.
Agosto 1983, Zurigo, Esposizione Internazionale delle Telecomunicazioni e Hi-Fi. Sullo stesso palco dove tre anni prima si era esibito in diretta sulla tv svizzero-tedesca, Pino Daniele ritorna per un intero concerto, accompagnato in quasi tutti i brani da due altri partenopei illustri: Toni Esposito alle percussioni e Tullio De Piscopo alla batteria.
Trasmesso il 26 agosto di quell’anno, il concerto è preceduto da un’intervista di Guido Zenari.
Pino Daniele era nato nel 1955 a Napoli, città contaminatrice per vocazione, alla quale il mare porta di continuo nuovi linguaggi. È in primo luogo dalle culture del Mediterraneo che i musicisti di qui attingono, facendo loro strumenti, suoni e ritmi nordafricani e mediorientali. Pino, però, mira soprattutto a traversare l’Atlantico, per fondere le sue radici con le armonie e i ritmi della musica afroamericana, per diventare almeno ‘Nero a metà’, titolo del suo album del 1980 che comprendeva anche questa ‘A me me piace’.
‘Cantante di blues’, come egli stesso si definiva, Pino Daniele aveva debuttato da solista nel 1977 con ‘Terra mia’. Il disco si apriva con un commovente omaggio alla sua città: ‘Napule è’.
L’innesto della cultura mediterranea con il blues e il rhythm’n’blues permea le parole: nei testi di Pino Daniele, in napoletano e italiano con incursioni in inglese, ci si rende conto che la lingua naturale del blues e il dialetto del cantautore non sono poi così lontani, musicalmente. Il napoletano, con le sue parole tronche e le possibilità di elisione, è perfetto per i ritmi d’oltreoceano.
America, per Pino Daniele, non significa soltanto ‘del nord’. Non sono rare le incursioni nei ritmi brasiliani, specie la bossanova. Alle contaminazioni col reggae arriverà più tardi, ma nel 1980 è lui ad aprire lo storico concerto di Bob Marley a San Siro, Milano, davanti a 80 mila persone.
Parallela alle passioni musicali, la dedizione per il suo strumento. Pino Daniele, autodidatta, si muove bene sia sulla chitarra acustica, sia sull’elettrica. In un’intervista dei primi anni Ottanta afferma di studiare tutto il giorno.
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