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Nei meandri segreti della zecca federale

Macchinari per la produzione di monete.
Keystone Martin Ruetschi

Le telecamere del Tg svelano gli ambienti normalmente inaccessibili dove vengono prodotte le monete in circolazione e quelle commemorative.

Alla zecca federale tutto è cominciato nel lontano 1906, tra fuoco e frastuono, sudore e pipe e tanti dipendenti pronti a sfornare ininterrottamente monete che agli svizzeri non bastavano mai.

Oggi la fiamma si è spenta, si sono accesi i computer e a luccicare è sempre di più il denaro digitale. Ma i 18 lavoratori rimasti non si perdono d’animo e continuano a trasformare in pochi millesimi di secondo tondelli di metallo in denaro contante.

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Il lavoro di progettazione ha invece tempi ben più lunghi, soprattutto per le monete speciali come quella dedicata al re del tennis Roger Federer (scelta da lui stesso in persona) e quella in commemorazione di Albert Einstein (la più piccola al mondo, con neppure 3 millimetri di diametro).

A proposito di volti, è interessante ricordare che se sulle monete da 1 e 2 franchi troviamo Helvetia (allegoria femminile della Svizzera), su quella da 5 ad essere raffigurato è il viso di un comune contadino e non di Guglielmo Tell come molti pensano.

Attualmente in circolazione, ci sono cinque miliardi e mezzo di monete, ovvero 18’000 tonnellate, per un valore stimato di circa tre miliardi di franchi. E noi svizzeri le usiamo ancora con grande piacere, nonostante le carte di credito e i soldi virtuali.

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