È affondata la petroliera iraniana che era entrata in collisione con un mercantile il 6 gennaio, con una successiva esplosione a bordo, nel Mar della Cina. Si teme ora un disastro ambientale.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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La nave trasportava 136 mila tonnellate di petrolio ultraleggero, ma le autorità cinesi assicurano che “non c’è una grossa chiazza” in mare. Poco fa l’Iran ha annunciato che non ci sono più speranze per i 29 marinai dispersi, mentre tre corpi sono stati recuperati.
Il condensato ultraleggero fuoriuscito dalla petroliera iraniana Sanchi, affondata a 8 giorni dalla collisione col mercantile Cf Crystal, “non costituisce al momento una grande minaccia ambientale all’ecosistema marino”. Questo secondo Zhang Yong, ingegnere senior della State Oceanic Administration, aggiungendo che ci sono ancora test in corso per determinare le conseguenze dell’incidente.
L’incendio scoppiato il 6 gennaio ha di sicuro danneggiato l’atmosfera.
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