Possibile strage sventata in Ticino
Un 19enne svizzero di Bellinzona è stato arrestato, giovedì, per avere minacciato di togliere la vita ad alcune persone di un istituto scolastico superiore del cantone.
In una nota diramata giovedì, il Ministero pubblico e la polizia sottolineano che il ragazzo è stato fermato poco dopo le 10.30 nei pressi della sua abitazione, dove sono state sequestrate alcune armi da fuoco, pistole e fucili. Al fermo si è giunti grazie a diverse segnalazioni e alle analisi compiute dal “Gruppo cantonale gestione persone minacciose e pericolose” della polizia. Un gruppo creato per gestire e sventare, come in questa circostanza, atti di violenza di massa.
L’ipotesi di reato nei suoi riguardi è di atti preparatori di assassinio, subordinatamente di omicidio. Da parte delle autorità sono state messe in campo le misure di sostegno e di messa in sicurezza delle persone coinvolte.
Indizi, ma niente estremismo
“I responsabili dell’istituto hanno avuto degli indizi e sono stati bravi nel capire che qualcosa che non funzionava. Indizi che la settimana prossima sarebbe potuto succedere qualcosa di brutto. Da qui la decisione di allertare la polizia”, racconta il direttore del Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport ticinese Manuele Bertoli.
Non sembra trattarsi di un problema di estremismo islamico o radicalizzazione, aggiunge il Consigliere di Stato, “sembra trattarsi di una questione personale. Una questione di una persona che, pur essendo un bravo allievo, ha immaginato di fare un gesto folle”.
Non voleva far del male
Lo studente soffrirebbe di un forte disagio psichico ed è ricoverato agli arresti in una clinica psichiatrica e interrogato.
Il ragazzo non è un emarginato, faceva parte di una classe molto unita che lo sosteneva. E proprio grazie a questo spirito di classe qualcuno si è accorto della foto che aveva pubblicato su un social media con un kalashnikov in spalla e lo sguardo truce, e ha capito che non si trattava soltanto di una bravata.
Un ottimo studente
Il 19enne è considerato un ottimo studente dai suoi docenti, recentemente aveva vinto un premio. Proprio per le sue qualità aveva lasciato l’apprendistato e aveva intrapreso gli studi alla Commercio di Bellinzona ma, a causa dei suoi problemi psichici, aveva tardato qualche mese l’ingresso a scuola.
Verosimilmente gli inquirenti dovranno approfondire proprio la pista del disagio psichico per capire cosa avrebbe spinto il giovane a pianificare una strage nella sua scuola. Le armi per compiere il gesto le aveva a disposizione. In casa c’erano diverse pistole e fucili, detenuti legalmente, con tanto di proiettili e il giovane era appassionato di tiro sportivo. Lui però nega di aver voluto compiere una strage. Nel frattempo la direzione della scuola ha organizzato venerdì mattina un debriefing di sostegno per gli allievi.
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